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Trofeo Piri: quando il calcio è ricordo e solidarietà

Creato il 03 settembre 2012 da Demi84 @anisport
Trofeo Piri: quando il calcio è ricordo e solidarietà

La formazione vincitrice dell’edizione 2012 del Trofeo Piri

Due porte, un campo e un pallone, più dodici squadre, tanta buona volontà da parte degli organizzatori e la partecipazione sincera di un’intera comunità. Questo è il Trofeo Piri, la cui settima edizione si è conclusa questo fine settimana. Il torneo, che si tiene a Pineta di Laives in provincia di Bolzano, è dedicato alla memoria di Mattia Tosoni, un ragazzo prematuramente scomparso nel 2005 a causa di una grave malattia. Nelle due giornate, che vengono trascorse all’insegna del pallone e della solidarietà, accorrono amici, parenti e conoscenti di Mattia, per ricordarlo, per stare insieme, per divertirsi e per fare del bene. Durante il torneo viene infatti effettuata una raccolta fondi interamente devoluta ad un’associazione benefica del territorio.

Tante volte su questo blog abbiamo scritto di come il calcio sia un potente fattore di aggregazione e lo abbiamo difeso da chi lo vede solamente come uno sport intorno al quale ruotano interessi commerciali. Il Trofeo Piri rappresenta l’ennesimo esempio di quanto il calcio sia invece molto di più rispetto a quello trasmesso in televisione. In tutta Italia, ma anche al di fuori dei nostri confini nazionali, sono centinaia e centinaia i tornei e la partite organizzate per ricordare una persona scomparsa e per accumulare somme di denaro da destinare a chi ne ha bisogno.

Purtroppo però si conoscono solo gli eventi più famosi, quelli che storicamente hanno un riscontro mediatico importante, ma non dobbiamo appunto dimenticare di come anche eventi minori come il Trofeo Piri contribuiscano, nel loro piccolo, a fare dello sport un strumento in grado di diffondere valori positivi. Se poi, in queste occasioni, si riesce anche a raccogliere e a ridistribuire denaro a chi ne ha estrema necessità, beh, allora l’immagine del calcio, quello che ci piace, ne esce ulteriormente rafforzata. Un grazie va quindi a chi, con dedizione e passione, si applica per il successo di queste nobili iniziative e aiuta a ripulire l’immagine dello sport da nemici come il doping, la corruzione o l’ingratitudine e la superbia di alcuni cosiddetti campioni.


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