Magazine Cinema
Mi è piaciuto molto Trois souvenirs de ma jeunesse come, del resto, tutto il cinema di Desplechin. Com'è che dice, a un certo punto, uno dei fantasmi che popolano i labirinti mentali di Dedalus? Qualcosa come "Io sarò il custode dell'infanzia di cui non avrete più bisogno". Forse, più o meno così. Ho riflettuto a lungo su un film interamente costruito su tracce impresse nella memoria, cicatrici del tempo, ferite impossibili da rimarginare, residui di esistenza. Rovine.
Pensavo a quest'alter-ego, Dedalus, a come lui diventi per Desplechin un continente, una Storia che ne contiene tante altre, un enorme edificio del ricordo, sempre destinato a essere smantellato, raso a terra, e poi di nuovamente edificato. Ma qui non c'è nostalgia, non siamo dalle parti di un cinema vetusto, imbalsamato, ma, al contrario, questi tre souvenirs, questi tre ricordi - che poi sono mille di più - pulsano, vivono, respirano sullo schermo...questo è un cinema ormonale, liberissimo, un cinema che vuole abbattere i suoi confini, rallentare l'immagine, giocarla, lavorarla, per poi elaborare split screen che hanno il sogno impossibile (e arditissimo) di riunire tutte le esistenze in una sola (e tutte le azioni, le visioni, i sogni segreti, le lacrime e i sorrisi, perfino le piccole cose, tutte insieme nella stessa immagine). Una sorta di magma intimo e dolcissimo, di flusso costante, prorompente di volti e pensieri, di voci sparse tra le mille lettere che inseguono il personaggio di Amalric. Come se un'immagine potesse contenere tanti percorsi individuali, lasciandone le tracce durante lo scorrere del film.
Si parla tantissimo nel film di Desplechin, perché ogni cosa pare avvenire davvero, nulla sembra essere pensato, perché si traduce sempre, immediatamente, in azione, in impulso, in esitazione, in sguardo o anche - perché no? - in parola.
Desplechin, oggi più che mai, mi pare tutto proteso verso una commoventissima opera di rammemorazione, una sorta di mappatura mentale pronta a tracciare le geografie emotive di un'intera esistenza. Del resto Trois souvenirs de ma jeunesse è un film sempre pronto a slittare via dal suo protagonista, ad aprirsi a tutto coloro che lo circondano, a creare tanti altri doppi a cui prestare il proprio nome. Qui tutto si fa cinema, deviazione, fantasma tra i fantasmi.
La vita si dispiega frammentaria tra un je me souviens e un altro, nei puntini che lasciano andare le frasi, nel "continua" impassibile di ogni esistenza, nell'impossibilità banalissima (terribilissima!) di non poter fermare il tempo.
Mi è parso, Trois souvenirs de ma jeunesse, un film crudele come solo le cose più dolci, consapevole che il passato abbia finito per risucchiare Dedalus, che le strade abbiano "chiuso" il dedalo, impedendogli un presente, negandogli una vita finalmente emancipata dai ricordi.
Ma la cosa che più mi ha commosso di queste tre cose della mia (della nostra, della loro, di ogni altra) giovinezza, è la voglia truffautiana/rohmeriana di salvare almeno un volto, un sorriso, un gesto, seppur minuscolo, dalle nebbie fittissime del tempo. Che non significa solo fermare l'immagine, ma cercare negli occhi dell'altro quel momento in cui ci si è sentiti vivi. Per l'unica volta, per l'ultima volta. E nel volto dell'altro ritrovare tutta la propria potenza, la propria gioia, la propria speranza...il proprio amore.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
ANTONELLA CILENTO e VANNI SANTONI ospiti di “Letteratitudine in Fm” di...
ANTONELLA CILENTO e VANNI SANTONI ospiti di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 1 luglio 2015 - h. 9:10 circa (e in replica nei seguenti 4 appuntamenti:... Leggere il seguito
Da Letteratitudine
CULTURA, LIBRI -
Contro natura?
Come forse sapete se leggete il mio blog abitualmente, io ho un passato da simpatizzante della destra religiosa. Sì, è un passato moooolto passato; parliamo di... Leggere il seguito
Da Alby87
CULTURA, STORIA E FILOSOFIA -
non trovate anche voi deliziosi i CARNET De VOYAGE? Eccone una piccola e breve...
Pascale Argod, L’art du carnet de voyage, Collection Design – Alternatives, Gallimard Parution : 14-11-2014 Souvenir de l’ailleurs, le carnet de voyage est le... Leggere il seguito
Da Atlantidelibri
CULTURA, LIBRI -
Recensione: La signora Dalloway
Buongiorno carissimi lettori! Oggi voglio parlarvi dell'ultimo libro di Virginia Woolf che ho letto. Avevo qualche dubbio se farlo o meno perché non mi sento... Leggere il seguito
Da Chaneltp
CULTURA, LIBRI -
[Rubrica: Italian Writers Wanted #12]
“Buongiorno miei cari #FeniLettori, dodicesimo appuntamento con la rubrica "Italian Writers Wanted". Ogni giorno, riceviamo tantissime e-mail , molte di autori... Leggere il seguito
Da Lafenicebook
CULTURA, LIBRI -
Novità librarie di luglio: alcune uscite da tenere sott'occhio
Luglio è alle porte, e le case editrici diradano le pubblicazioni concentrandosi soprattutto su libri "da spiaggia": gialli e thriller, naturalmente, ma non... Leggere il seguito
Da La Stamberga Dei Lettori
CULTURA, LIBRI