Troll
di Iannozzi Giuseppe aka King Lear
Da nari e orecchi
i superflui lunghi peli
con cura estrema
mi son tagliati;
e gl’affilati denti
in teneri fusti di saponaria
uno a uno li ho affondati
M’abbiano dunque
qui et ora in gloria gli Dèi
Più pulito e lindo di così
non potrei esser davvero
Nato brutto, detto troll,
per strano che sia, anch’io
in petto tengo un cuore
che incessantemente batte,
che forte batte come verga
di forza immane dotata
Come puoi ben vedere,
caro Amico mio, sul serio
non mi prendo mai io;
peccato non possa dir
di te egual giusta cosa