Un’esperienza inedita attende il Team LAMPRE-MERIDA in questo inizio di stagione 2013.
Per la prima volta nella sua ventennale storia, la squadra sarà impegnata in una corsa africana: dal 14 al 20 gennaio sarà di scena nella Tropicale Amissa Bongo.
I corridori selezionati per questa nuova avventura sono: Matteo Bono, Mattia Cattaneo, Massimo Graziato, Andrea Palini e Luca Wackermann. Ha dovuto rinunciare alla partecipazione Luca Dodi, fermato dal serio infortunio occorso nel mese di dicembre.
La squadra sarà diretta da Fabrizio Bontempi, con il supporto dei meccanici Baron e Panseri, dei massaggiatori Varalli e Bertolone e del dottor De Grandi.
La corsa africana, giunta alla sua ottava edizione, si articolerà in sette tappe che copriranno principalmente il territorio del Gabon e prevederanno lo sconfinamento in Camerun.
Queste le frazioni:
1^tappa (14 gennaio): Bitam-Ebolowa (149,2 km)
2^tappa (15 gennaio): Yaounde-Yaounde (115,2 km)
3^tappa (16 gennaio): Oyem-Bitam (110,4 km)
4^tappa (17 gennaio): Oyem-Mitzic (109 km)
5^tappa (18 gennaio): Lambarene-Mouila (190,4 km)
6^tappa (19 gennaio): Lambarene-Kango (147,5 km)
7^tappa: (20 gennaio): Owendo-Libreville (127,5 km)
“La Tropicale Amissa Bongo sarà per tutta la squadra una novità intrigante – ha spiegato il ds Fabrizio Bontempi – Il fascino di correre in un contesto inusuale offrirà stimoli importanti. Per l’esordio stagionale di una formazione composta da corridori molto giovani, l’occasione è ideale: Bono sarà l’atleta di esperienza chiamato a dare i giusti riferimenti agli scalpitanti Cattaneo, Graziato, Palini e Wackermann”.
Bono sarà il corridore più esperto della squadra: “E’ per me gratificante poter dare qualche consiglio agli atleti più giovani. Sarà inusuale correre sulle strade dell’Africa, penso sarà una grande novità. I percorsi proporranno tappe dal profilo altimetrico non troppo impegnativo e dal chilometraggio non elevato, tranne una frazione che toccherà i 190 km”.
Queste le impressioni del neo-pro Cattaneo: “Non avrei mai pensato di esordire come professionista in uno scenario così diverso dai tradizionali canoni ciclistici, ma sono molto felice di avere l’opportunità di vivere questa esperienza. Da una prima analisi, i percorsi non sono favorevoli alle mie caratteristiche ma, se dovesse capitare l’occasione di mettermi in luce, non mi tirerò indietro”.