Sempre accarezzato e mai letto, finalmente posso metterlo nello scaffale dei letti. Ed è come una forza dirompente, violenta, irriverente e nello stesso tempo dolce e solenne fosse entrata nella mia inutile vita lettore affamato.

Ma la valanga trasgressiva, e un po' cialtrona, del protagonista, che poi è l'autore, il suo stile di vita bohemien, la sua vita tra sesso, vomiti, cibo rubato e macchine da scrivere, trasmettono una forza e un'energia straordinari.
Senza parlare dello stile letterario. La mia è invidia pura.
La capacità di incollare il lettore alle pagine, la innata sicurezza di 'far vedere' tutto quanto, con dovizia di particolari, la violenza con cui tutto ti viene sbattuto in faccia, sono aspetti che in pochi libri ho riscontrato e trovato.
Sì, il libro è duro. E' anche difficile da digerire. Ma alla fine chiudi la quarta di copertina con un senso di vuoto, con un rimescolamento interno, con la voglia di sputare in faccia a tutti e a tutto. Bello come il sole.