Troppa luce da quel lampione il giudice condanna il Comune a risarcire il cittadino.
Chissà quanti comuni sono in fallo sull’inquinamento luminoso con la pubblica illuminazione.
Sovente siamo abituati a ricevere e recepire proteste per zone, strade e quartieri poco illuminate o al buio, ma la lamentela può scaturire anche da un eccesso di potenza, come ha sancito il Tribunale Civile di Termoli, che ancora una volta si è pronunciato in materia di inquinamento ambientale.
Stavolta non parliamo di smog o violazioni di normative acustiche, bensì di inquinamento luminoso e la sentenza potrebbe essere tra le prime, se non la prima in assoluto, destinata dunque a fare giurisprudenza. Il problema è stato sollevato da un cittadino residente a San Giacomo degli Schiavoni, la cui posizione è stata tutelata dall’avvocato Cianfagna Bracone, dinanzi al giudice Barbara Previati.
“Quel cittadino e la sua famiglia hanno dovuto subire per molto tempo l’invadenza di un punto luce della pubblica illuminazione posto sulla loro abitazione e che impediva il riposo e la fruizione di un balcone. La sentenza, nel suo valore sociale, si pone come monito a molte amministrazioni pubbliche sprecone che non rispettano i parametri cui per legge esse devono attenersi per quanto alla pubblica illuminazione”.
Il tecnico incarico della perizia, l’ingegner Storto, che ha dovuto dapprima accertare e quindi confermare che quel punto luce dato dal lampione della pubblica illuminazione non era conforme alla legge. Il dubbio viene spontaneo, chissà quanti ne sono in violazione. “Il problema del contenimento energetico è serio e le pubbliche amministrazioni dovrebbero essere d’esempio anche per un risparmio economico e sappiamo tutti quanto costi l’energia elettrica, ma anche e di più per rispettare e tutelare l’altrui diritto a non vedersi invadere da fonti luminose superdimensionate e lesive della salute. Chi paga lo spreco di energia elettrica?”.
Il giudice Previati ha anche condannato l’amministrazione comunale di San Giacomo a pagare le spese di giudizio ed a risarcire il danno per pregiudizio alla salute a quel cittadino, un costo supplementare per i contribuenti. Anche perché, come sovente accade, la Regione Molise è stata tra le ultime ad emanare norme volte ad evitare l’inquinamento luminoso. Il lampione incriminato venne impiantato nel 2006, in sostituzione di uno degli anni 70, che illumina corso Umberto I.
Il risarcimento ottenuto dal cittadino è stato di 2mila euro e tra le prescrizioni ci sarà anche la sostituzione della lampadina.
Ecco una tabella dove sono espresse le percentuali di importazione di energia Elettrica; perché sprecare?
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