Call of Duty o GTA, qual è il vostro videogioco preferito? Qual è il gioco che vi costringe in casa per ore e ore ed annienta del tutto la vostra vita sociale ed i vostri impegni familiari, lavorativi o scolastici? Si perchè, lo sappiamo, una console non ha età ed appassiona ugualmente maschi e femmine, giovani ed adulti, lavoratori e studenti. Quello che non sapevamo ancora, invece, è che un uso prolungato dei videogiochi (più di 6 ore a settimana) può essere causa della malattia dell’Alzheimer.
Secondo una ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society e condotta dall’Università di Montreal, tra le principali conseguenze del giocare per ore ed ore d’avanti ad uno schermo c’è quella di favorire l’insorgenza del morbo di Alzheimer. Lo studio che ha coinvolto giocatori accaniti e non giocatori ha dimostrato come un videogioco vada ad interagire con l’area del cervello dell’ippocampo portando al possibile sviluppo di patologie neurodegenerative come, appunto, l’Alzheimer. Ma quale sarebbe il meccanismo che si cela dietro questa ipotesi scientifica? I videogiochi, soprattutto quelli che favoriscono azione ed adrenalina, portano ad un aumento dello stress del giocatore comportando una riduzione dell’attività cerebrale localizzata nell’ippocampo. Giocatori e non giocatori, secondo la ricerca, metterebbero in campo dei compartamenti cerebrali ben distinti: il tipo di apprendimento evidenziato dai giocatori, infatti, è associabile ad un maggiore uso di una regione del cervello, il nucleo caudato, che a sua volta si lega ad una riduzione del volume dell’ippocampo e alla comparsa di disturbi neurologici quali stress, depressione e schizofrenia. E’ proprio la riduzione di materia grigia nell’ippocampo che potrebbe portare allo sviluppo di patologie neurodegenerative come l’Alzheimer. Il consiglio dei ricercatori, quindi, è quello di cercare di ridurre le troppe ore trascorse con i videogames evitando un tempo prolungato e concedendosi 5 minuti di pausa tra una sessione e l’altra di gioco.
- Ricerca di: Università di Montreal
- Pubblicata su: Proceedings of the Royal Society
- Conclusione: Giocare per ore con i videogiochi può determinare il sovraccarico dell’ippocampo ed una sua riduzione di volume