Quante volte abbiamo sentito dire che una vita eccessivamente sedentaria non fa altro che avvicinare la data della nostra dipartita? Un pò di movimento quotidiano fa bene all’organismo, favorisce la circolazione e la salute del nostro cuore, aiuta a scaricare ansie e paure, scongiura il rischio di obesità e di malattie alle ossa e ai muscoli. Insomma, fare attività fisica presenta numerosi benefici per la salute di corpo e mente e riduce il rischio di contrarre malattie croniche.
Attenzione, però, è quel “pò” che fà la differenza: un pò di movimento può aiutare, soprattutto nella seconda e terza fase della nostra vita, ma una quantità eccessiva di esercizio, al pari dell’ozio, può farci del male. Una ricerca condotta presso il Frederiksberg Hospital di Copenhagen e pubblicata sul Journal of American College of Cardiology ha evidenziato come dovrebbe esistere un tempo specifico da dedicare alle nostre attività fisiche: non più di 2,4 ore complessive “raccolte” in un massimo di tre volte alla settimana. La stima viene fuori da uno studio che ha coinvolto sia le persone amanti dello sport che i pantofolai e gli individui pigri innamorati del divano di casa. Analizzando i dati della frequenza cardiaca dei soggetti abituati a fare jogging in maniera intensa i ricercatori hanno evidenziato un rischio elevato di morte pari a quello delle persone sedentarie. Nessun eccesso quindi, nè in un senso, nè in un altro: la frequenza cardiaca migliore, che condiziona uno stato di salute davvero ottimale, è nelle persone che svolgono attività fisica in maniera moderata senza alcun tipo di accanimento o ostinazione sportiva.
- Ricerca di: Frederiksberg Hospital di Copenhagen
- Pubblicata su: Journal of American College of Cardiology
- Conclusione: E’ necessario dosare il tempo dedicato alle attività fisiche per non incorrere in problemi di salute