Una discreta trota su uno sgargiante Martin 20…
Venerdì a Milano arrivava il Papa. Il Santo Padre atterrava alle 5 di pomeriggio… io ero già scappato, temendo una scomunica di Benedetto, più o meno a quell’ora ho fatto il primo lancio in Sesia!
Lo confesso: sono tornato sul luogo del delitto, dove domenica scorsa mi era scappato un fish of a life time. Ero solo ed in pace con il mondo. Un dialogo profondo si è instaurato subito tra me ed il fiume. Solo natura intorno.
Fario Sesia
Pochi lanci infruttuosi fino alle 18.00, poi i primi riflessi dorati sull’acqua,la luce più obliqua e le prime abboccate… una dopo l’altra! Ho preso una dozzina di trote tra i 20 ed i 35 centimetri in poco più di un’ora. La cosa più bella è che 6 di queste erano piccole marmorate, il che fa ben sperare per la salute di questa specie! Decisamente meno bello il fatto che, in una vasta lama che rastrellavo con lunghissimi lanci di ondulante dorato, ho agganciato e perso il fish of the day… una bella trota sui 45, persa in salto!
Qualcosa non va, ultimamente perdo troppi pesci usando gli ondulanti pesanti… penso che il problema sia la leva che fanno verso l’esterno della bocca del pesce quando quest’ultimo salta. Considerando che non sono mancate le ferrate, che le ancorette le ho sostituite ed erano affilate e della giusta misura… la sfida è non far saltare i pesci oppure provare con amo singolo o cambiare esca… ma quest’ultima opzione non la considero!
Tramonto in Valsesia
Ad ogni modo venerdì sera alle 20.00, sul più bello, ho smesso di pescare soddisfatto del numero di catture, marmorate pure e fario con livree molto belle anche se parecchio diverse tra loro. Meno felice per la taglia e la “mancata vendetta”. Alle 20.30 stavo bevendo una birra in riva al Sermenza (affluente del Sesia) con Marta, la mia ragazza, commentando le bollate di piccole trote nella luce di un tramonto stupendo. Difficile dissimulare davanti agli occhi della donna il morboso interesse per la schiusa in atto e contenere la voglia di fare altri due lanci… “Ma no amore, non ti preoccupare… ho pescato abbastanza, preferisco chiacchierare con te!” Certo, certo.
La trota migliore di giornata… su uno sgargiante Martin 20!
Sabato appuntamento con mio fratello e Matteo alle 6.40 am al bar della Stazione di Varallo.
Sono in netto anticipo, così alle 6.00 faccio due lanci in una bella lama del Sesia. Monto trecciato e finale di 1,5mt in 0.30 nylon con montato un martin 20gr tutto verniciato di giallo! Dopo pochi lanci con quel “canarino di piombo” ho una bella abboccata e porto a riva una fario sui 35 cm circa. Non la sto a misurare, una bella foto e via! E anche io vado via: caffè e brioche con gli altri alla Stazione.
Discesa al fiume in alto Sesia
L’allegro trio di milanesi attacca l’alto tratto del Sesia. Non è certo l’alba, ma almeno è ancora presto per canoe e rafting! Ci alterniamo le posizioni mentre un lancio dopo l’altro risaliamo il tratto di fiume. Ne prendo due o tre e noto con piacere che le trote cominciano a mangiare in modo più veloce e anche nei tratti misti di corrente, con un’attività più “estiva” e meno pigra/invernale, del resto siamo a Giugno!
L’unica bella la attacco con un lungo lancio a ondulante, il solito innominabile ondulante dorato da 22gr, e indovinate un po’? Si slama in salto! In omaggio al papa si sprecano porconi, mentre i miei colleghi la vedono e la sentono atterrare in acqua…
Ma come dice il famosissimo detto: non è tutto oro ondulante quel che è trota luccicante! Così le catture (qualche piccola fario) le registriamo sul classico martin 12gr e su metal jig in pozza. (Il mio nuovo feticcio per pescare trote).
Fario Sermenza a Jig
Alle 10.00 finisce la festa, gli ultimi lanci li facciamo schivando le pagaie dei canoisti e cercando di non bucare i chiassosi gommoni del rafting… Sembra di essere all’Aqua Park più che sul fiume…
Ci spostiamo in Sermenza: seconda colazione per il “gruppo vacanze Anonima”. Ci dedichiamo un po’ alle “trote facili” di questo affluente… piccole fario aggressive per mettere alla prova e migliorare tecniche di lancio e recupero. Mepps smaltati, black fury e piccoli jig la fanno da padrone. Godiamo della compagnia, del sole e della natura. Ci raggiunge mio padre, Invernizzi senior, grigliata di carne e birrozze dalle 13.00 alle 15.00… i “pescatori della domenica” colpiscono ancora! Andiamo in basso Sesia dove non scendono i raftingari… siamo in 4 a lanciare e Marta, la mia ragazza, che ci segue… è un modo di pescare divertente e simpatico… certamente non performante, né concentrato … ma la pesca è anche questo, è condivisione e amicizia.
Abbey Road?
Il pomeriggio è avaro di catture, qualche trota segue svogliata, una ciccio-iridea salta in braccio a Matteo e solo due piccole marmorate abboccano, una al mio babbo e l’altra a mio fratello.
Alle 19.00, con le pive nel sacco, la “Compagnia dell’Anonima” fa carovana ancora più a valle per fare una prova generale a mosca secca! Si vedono poche bollate, ma c’è attività, prendiamo 4 piccole fario, una a testa su mosche vistose e finali dello 0.18. Mio fratello e Matteo, uno arrugginito da anni e l’altro al suo esordio con la mosca, sono i primi a prendere. Alle 20.00 i 3 compari tornano a Milano, io mi fermo una mezz’ora più di loro con Marta e manco ben 3 bollate, di cui una decisamente interessante… inutile dire che il mio pensiero è andato subito al papa.
Fario a mosca secca
La mosca secca è davvero emozionante. Ogni volta che la pratico sento di imparare qualcosa in più, ma mi rendo anche conto che ho ancora molto, troppo, da imparare.
Di questo weekend restano a confronto a distanza ravvicinata due approcci alla pesca radicalmente diversi; entrambi bellissimi: la pesca meditativa e concentrata in solitudine e la pesca allegra e divertente in compagnia.
Io sono fermamente convinto che sia molto più redditizio pescare da soli per diverse ragioni: peschi con il ritmo che più ti piace, sei più concentrato, sei più silenzioso e mimetico, peschi più a lungo senza pause e distrazioni, dialoghi con l’acqua e tieni i nervi tesi, non esiti a fare scelte tecniche ardite etc. etc.
Invernizzi Bros.
Tuttavia pescare in compagnia è bellissimo e quando capita con amici e parenti è una grande fortuna perchè condividi emozioni profonde, ricordi, testimonianze; perchè i rapporti tra persone diventano puri e non condizionati dalla società civile, perchè il resto del mondo è lontano, perchè è facile ridere e scherzare, perchè si impara tantissimo dai pregi e dai difetti dei propri compagni e anche dai loro commenti su di noi.
Questo stesso blog è anche questo, vive di questa doppia anima.
Mentre scrivo è solo lunedì, ma già non vedo l’ora di tornare a pescare, lo desidero con tutto me stesso…
Accade come quando siamo innamorati: pensiamo che nessuno possa desiderare tanto quanto noi, il nostro amore e la nostra passione ci sembrano unici e ineguagliabili. In verità è bello sapere che siamo in tanti a vivere così, che molti tra di voi, come me, stanno già pensando al prossimo lancio, alla prossima abboccata… tight lines fratelli ; )
ROCK’N'ROD