2 GIORNI E 1/2 DI PESCA CON AMICI: UN LUUUUNGO E COSTRUTTIVO REPORT. AVVERTENZE: LEGGERLO QUANDO AVETE ALMENO 10 MINUTI LIBERI, AL LAVORO, MENTRE LA MOGLIE VI RACCONTA LA SUA GIORNATA, IN BAGNO O… A RATE!
È giovedì 26 Giugno, io sono al lavoro ed il “romano de Roma” suona al campanello di casa mia, Marta gli mostra l’ala ovest della nostra magione di 50 metri quadri, quindi il divano letto che lo ospiterà per la notte. Questa sera cena con amici e finalmente conoscerò questo pescatore che da un paio d’anni mi fa “tajare” (traduzione: “mi diverte”. N.d.R.) on-line e a cui compro puntualmente le sue ottime esche. Domani, venerdì pomeriggio, andiamo in Valsesia.
Ibrido del Sesia
Fede è indiscutibilmente simpatico e questa è la miglior premessa di un weekend da passare insieme sul fiume, la cena passa in fretta tra battute ed aneddoti alieutici, le solite chiacchiere di pesca che entusiasmano le ragazze al tavolo!
Poi a casa ancora due battute tra gelato e dolcetti mentre lui si prepara il giaciglio.
È mattina, tra uno sbadiglio e l’altro mi incamicio, mi allaccio le scarpe, lo scavalco per raggiungere la macchina del caffé… vado a lavorare lasciando il giovane angler rotolare tra le lenzuola come un ondulante in corrente… bella vita!
Alle 14.00 stiamo mangiando, i bagagli alla porta sembrano quelli di un escursione artica… un mese di pesca in Alaska? No, due giorni e mezzo in Piemonte…
Alle 17.00 finalmente dal finestrino si intravede il primo scorcio di fiume, poco dopo ci stiamo mettendo i waders a bordo statale come farebbero due navigate meretrici con le autoreggenti. Il suo entusiasmo è contagioso, mi fa sembrare nuova la stessa discesa al fiume che ho fatto mille volte. Il fiume, il mio adorato fiume, gli piace subito molto!
Continua a dirmi che è bellissimo, eppure siamo nella parte bassa ed io so che i posti che vedrà nei prossimi giorni sono molto più belli e selvaggi di questo!
Vediamo solo una bella trota sui 45 muoversi a fondo lama e Fede-UrbanFishing poco dopo slama una trotella in corrente. Lo osservo con la coda dell’occhio, è evidente che ha dimestichezza con il fiume e che padroneggia perfettamente le tecnica di lancio e recupero. Penso che sarà un piacere vederlo pescare e portarlo nei miei posti di pesca… ho appena deciso definitivamente di fare il tifo per lui. Tra l’altro si è iscritto alla Skeleton Cup Valsesia, ho due giorni per fargli prendere delle belle trote…
Trota a spinning per Federico Marrone
Il tramonto lo facciamo in alta valle tra buche strepitose che tante gioie hanno regalato in passato, finalmente escono un po’ di trote… tutte piccole. Si illumina, mi chiama entusiasta: la prima marmorata! Non ho il coraggio di dirgli che in realtà è un ibrido, prevalenza marmorata, ma comunque ibrido.
Ultimi lanci, Fede dice: <Non ci credo che qui non c’è una trotona di almeno 50…> Io gli faccio eco: <Beh, sì, ci sta che a quest’ora venga qui in caccia…> BAM! La sua Biomaster 10/35gr si flette bruscamente, una sagoma massiccia color di bronzo si dimena dall’altra parte del filo… Io sono in alto sulla sponda, vedo che è una signora regina, ma purtroppo è perfettamente contro corrente e pescare con un solo amo singolo senza ardiglione non aiuta… La marmorata si rigira, quasi si impenna in verità, e ricade in acqua libera… Mortacciiii!
Pietro in pesca
A cena davanti alla pizza delle 22.30 faccio capire a Fede che trote come quelle (era tra i 55 e i 60cm!) non si allamano tutti i giorni in Sesia, che è un fiume severo dove i pesci non mancano affatto, ma le catture vanno sudate, sono pesci selvatici e hanno precise finestre di attività… (Ovvio riserve, riservini e tratti turistici non contano, ma non peschiamo certo lì! N.d.R.)).
La solita stanza alla “Sfinge” di Varallo ci attende, il campanile sull’altra sponda del Mastallone suona i rintocchi della mezzanotte e noi puntiamo la sveglia alle 4.30.
L’alba nella lunga gola è uno spettacolo di chiaro-scuri tra le conifere delle montagne tutt’intorno, il fiume qui scorre placido e sicuro di sé, senza rompersi in troppe spume ma disegnando linee contorte tra specchi di acqua liscia;
è profondo in tutta la sua larghezza e si presta a lunghi lanci verso la sponda opposta e lenti recuperi fatti di jerkate veloci. Fede mi precede, lancio dopo lancio, lama dopo lama risalendo la lunga gola. Le catture arrivano, tante ma piccole e molte di loro si slamano. Il ritornello si ripete in altri due posti lungo l’asta principale del Sesia. Il meteo fa le bizze: piove, schiarisce, piove, schiarisce. Il fiume resta limpido, solo si veste di verde scuro. Anche Jacopo è in pesca, ma altrove sul fiume, da vero alfiere della serie A dell’Anonima. Pesca con esche grosse e qualche lancio a rotante, soprattutto su questi ultimi allama qualche trotella.
A pranzo decidiamo che Jacopo continuerà a pescare con Mauro, il moschista, lontano da noi. Io e l’Urban Fishing man, di comune accordo, esploreremo un affluente, così scelgo un tratto impervio e goloso del Mastallone: buche profonde e piccoli salti d’acqua. Prima una bella fario sui 35 ci fa impazzire, seguendo e rifiutando tutte le nostre esche fatte sfilare nella passerella del fondo lama, poi più a valle Fede prende una discreta fario ed anche io mi diverto stanando tra due sassi una fario strepitosa sui 30 cm, strepitosa perchè era nerissima, con grandi macchie nere e una pancia giallo scura… purtroppo per non toccarla con le mani non ho fatto in tempo a fotografarla… pazienza. Risaliamo.
C’è una piccola e profonda gola dove l’acqua schiuma forte. Purtoppo è pescabile solo lanciando da monte verso valle. Fede lancia ai lati e BAM, un’altra regina, una reginetta sui 45cm afferra il suo minnow, si torce e… si slama. <Noooo!> Ci riprova ed esce la sorellina… questa volta arriva a portata di foto e… è la prima vera 100% marmorata per Federico! È assolutamente perfetta di livrea! Sono felicissimo ed onorato di avergli fatto prendere la prima marmo. Certo è piccolina, quella della sera prima sarebbe stata tutta un’altra cosa, ma è comunque la prima vera marmorata selvaggia per questo abilissimo pescatore!
Combucio diceva sempre: “se vuoi far felice un uomo un giorno, fagli prendere un pesce; se vuoi avere un amico per sempre, fagli prendere una marmorata!” . Combucio ha sempre ragione.
La prima marmorata di Federico Marrone
Scegliamo un altro affluente: a caccia di fario! Risaliamo un tratto basso di Sermenza, io continuo a pescare con la mia nuova combo da miliardario, di quelle che se la vede il fisco si fa idee sbagliate sui miei redditi: NRX 6.1″ 5/16 e Stella… praticamente due Ferrari dello spinning, mi diverto come un bambino!
Trote pescando leggero
Qui giocavo a colpo sicuro: fario a volontà… ma l’arma vincente è un classico piccolo o medio cucchiaino rotante, tipo mepps 3 o vibrax bullet 3, preferito al minnow dalle piccole. Er Romano pesca solo con i suoi formidabili pescetti e alla fine del tratto abbiamo preso diverse bellissime piccole “Brown”, ma le uniche due in zona “punti per la skeleton”, ovvero over 30cm, si sono slamate.
Tramonto in Sesia… “go big or go home!”
Scelgo un posto decisamente da “big-trout”, o la va o la spacca… Esche king-size pescate a scendere. La bruma aleggia sull’acqua e noi pennelliamo la sponda opposta con lanci precisi e alternati come metronomi dello spinning. Abbiamo spaccato: non abbiamo preso una banana!
Bruma sul Sesia
Ultima cena. Ultima cena in Sesia. Spezziamo il pane, alziamo il calice e studiamo attentamente il meteo del giorno dopo… come “guida” non voglio sbagliare nulla! Il meteo parla chiarissimo: tutta la mattina nuvolo, pomeriggio dalle 15.00 in poi diluvio! E alle 20.30 domani devo essere di rientro a Milano.
Il Mastallone dalla finestra della “Sfinge”
Ore 6.00 il suono lancinante della sua sveglia mi strappa al dolce abbraccio di Morfeo e mi riporta in una valle di lamenti e sbadigli. Provo a far finta di nulla e dormire ed ecco che arriva anche la telefonata di Matteo… ci sta per raggiungere. Il piacere di aver bevuto un bicchiere di caffè tiepido dal thermos è subito spezzato dal disgusto di infilarsi i waders bagnati dal giorno prima… Già perchè noartri, i pro-anglers di sticazzi, abbiamo entrambi i waders ultra-bucati e per asciugarli li abbiamo stesi sul balcone dove… sta diluviando!
Qualcosa è andato storto, non doveva essere nuvolo? Piove a dirotto!
Iniziamo a pescare in tre, Fede, Matte ed io. Io prendo tre trotelle e poi li abbandono per andare ad incontrare due funamboli che aspettano davanti alla sede SVPS il “pacco gara” per iniziare a pescare…
Meravigliosi! Sono due giovanissimi pescatori e si sono fatti portare in valle dai genitori: contano di raggiungere il fiume a piedi… e uno dei due non ha neanche gli stivali! Hanno anche poco filo in bobina ma di certo non gli manca l’elemento più importante: una smisurata voglia di pescare! Due idoli! Quasi commosso insieme a Savino fornisco stivali e qualche esca e li porto al fiume dove prendono le loro prime trote di giornata! Evviva, non pensavo che veder prendere trote agli altri potesse farmi tanto felice!
Dario Barcella e Jacopo Taramelli pronti a pescare!
Tutti a tavola: Savino, Fede, Matte, il moschista Mauro e i due giovani nuovi amici! Sono titubante. La mattina ha piovuto parecchio quando secondo il meteo non sarebbe dovuta cadere una goccia, il fiume si è alzato di un 10/15cm e si è leggermente velato… Le previsioni meteo continuano a dire: pioggia forte dalle 3 fino a sera. Un vecchio al bar stamattina parlava di schiarite. A cosa credere? Vorrei portare Federico in un posto speciale, poco battuto, molto impervio, di bellezza mozzafiato e con buone chance di cattura, ma il rischio diluvio mi ferma.
Scendiamo al fiume molto più a monte di Varallo… l’acqua velata ci manda in frenesia! Timidi raggi di sole cominciano a filtrare tra le nuvole, aleggia il sospetto che il Meteo non abbia capito una mazza! Uno dei primi lanci, con un cd11 bianco e arancio fluorescente, mi fa arrivare una fucilata in canna: persa e non vista! <Daje Fede qui pijiamo a mazzetta! > (Rudimenti di romano imparati dal figlio della lupa, tradotto: “Forza Federico, suppongo qui si possano effettuare catture copiose!” N.d.R.)
Fede non è convinto dallo spot scelto, ma io sono molto fiducioso e gli dico di insistere. Mette uno dei suoi Real Deal Orange Parr… Eccola! Eccola la fario over 30, sui 35 direi… è quasi nel guadino per fare le foto. Libera. Ma li mortacciiii!
Ci spostiamo più a valle. L’eco delle imprecazioni ci segue… mortacciiii-tacciiii- acciiiiii
Un bel tratto misto.
Fede ha già preso due trotelle, ma io gli ho appena detto che in quel bucone, lanciando vicino alla parete di roccia, si prendono spesso belle over 40!
BAM! Mi chiama da lontano, lo vedo impegnato nella lotta, si sta divertendo parecchio… corro lungo il fiume, vedo che ha in canna un signor pesce. Non può perderlo! È tempo di spiaggiare “punti skeleton”! Ahi ahi… nel guadino entra ma è una ciccio-iridea, scesa da chissà dove, è una bellissima iridea. Peccato, speravamo nella marmo. 51 centimentri.
Iridea 51cm di federico Marrone Urban Fishing
Andiamo ancora più a valle, il tempo stinge… l’acqua è sempre velata ed il sole gioca a nascondino tra nuvoloni bianchi.
Secondo lancio incanno una marmorata molto bellina sui 45… libera. Rilancio. Un’altra sui 35… libera.
Va beh… c’è attività. Finalmente qualche trota si lascia prendere, ma le più belle continuano ad essere quelle perse!
Ormai c’è il sole: grazie uomo delle previsioni, la prossima volta chiedo al vecchino del bar che la sa più lunga!
Intanto i due ragazzini sono sul fiume con il Maestro Savino e anche loro qualche trotella carina la prendono.
Ultimo spot. Adottiamo la filosofia “go big or die trying!”. Siamo nella parte più a valle delle acque SVPS, tanta acqua da pescare, esche importanti.
Fede inizia a scendere lo spot, io lo risalgo. Primo lancio con Vibrax da salmoni da 33gr, recupero lento: TUM! Una botta sorda e decisa mi fa saltare le coronarie, dico sicuro: <C’è! E’ grossa!> Convinto sia una marmoratona over 60, alzo deciso la canna in una potente ferrata… troppo potente! Avevo decisamente sovrastimato il pesce, una ciccionissima iridea alta una spanna salta fuori dall’acqua, quasi strattonata dalla mia ferrata: libera!
Belli belli belli in modo assurdo!
Dichiariamo gli ultimi lanci e smontiamo le canne.
Prima di partire però uno sguardo dentro la macchina ci impone di fare qualcosa, la situazione altrimenti è insostenibile… All’interno 4 canne armate, 2 canne disarmate, 3 paia di waders fradici buttati sui sedili, resti di cibo sparsi ovunque, ghiaia, muschi e licheni, calzini atomici (adesso sono a Reggio Calabria insieme alle scorie della Siria. N.d.R.) pacchi e pacchi di esche, vestiti sbrindellati… un armageddon di cose maleodoranti sparse ovunque.
A Milano, davanti alla nuova cucina tipica meneghina, cioè grandi hamburger con patatine fritte, ripercorriamo con la memoria la pescata trascorsa. Peccato davvero che tutti i più bei pesci si siano slamati.
Io sono felice, ho portato a pescare un pescatore bravissimo, ho ri-vissuto grazie all’idea della Skeleton Cup, a Federico e ai due ragazzini la bellezza del mio fiume con occhi nuovi, ho avuto l’onore ed il piacere di scambiare opinioni e conoscenze di pesca. Ma, soprattutto, quella che era un’amicizia virtuale è diventata un’amicizia reale! E’ raro trovare qualcuno con cui riesci ad essere affiatato in pesca, adesso so che, varcando il Rubicone, magari facendoci due lanci tra un tiro di dadi e l’altro, posso andare a trovare un amico pescatore! Dajeee!
Rock’n'Rod