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Trouble vs glue + nohaybandatrio, 7/2/2014

Creato il 18 febbraio 2014 da The New Noise @TheNewNoiseIt

TVSG

Sembra una rimpatriata tra amici quella che prende forma al Glue-Lab, Toni dei Trouble Vs Glue era già stato ospite della serata con Aun e Thisquietarmy con il suo progetto Mai Mai Mai, Reeks dei Nohaybandatrio aveva calcato il palco del circolo ARCI come membro dei Germanotta Youth. Insomma, facce note che ritornano nel giro di pochi mesi e portano con sé la convivialità tipica di chi ha apprezzato un luogo e vuole presentarlo ad altri amici, come del resto dimostra la volontà di aggiungersi dei Nohaybandatrio, che erano in zona e hanno voluto rendere ancora più divertente (e anche un po’ folle) la serata. Spetta proprio a loro il compito di aprire le ostilità con la nuova formazione a due e un suono più diretto e rumoroso, merito anche dell’approccio orizzontale di Reeks agli strumenti, che questa volta vede basso, chitarra e tastiere distese a gradoni sul trespolo che nella serata coi Germanotta Youth ospitava solo basso e tastiere. La tecnica, come da tradizione, è impressionante e il suono del duo appare oggi come un’esplosione di input impazziti e linguaggi che si sovrappongono e rimescolano. Oltretutto, l’alternarsi di momenti più spinti e aperture (con addirittura un brano introdotto ironicamente come ballad) dà l’idea di un vero carosello in note. Veloce cambio palco e un’altra creatura all’apparenza strana si presenta al pubblico, batteria, chitarra e ogni genere di scatolette e synth, pad e cavi che si rincorrono e si intrecciano senza soluzione di continuità. I due Trouble Vs Glue si lanciano in una maratona dadaista – termine spesso usato a sproposito ma qui calzante a pennello – di no wave, approccio weird, filastrocche, synth-pop, punk schizoide e minimalismo in libera uscita, il tutto al servizio dell’interazione tra voce maschile e femminile, a creare continui rimbalzi e cambi di mood proprio grazie alle differenti timbriche dei due. L’accoppiata di nomi funziona e crea una serata dal taglio particolare e al contempo schizofrenico, quel che basta per offrire stimoli e spunti di riflessione, ma soprattutto il giusto divertimento a chi si lascia prendere dalla festa che continua dopo il concerto e si protrae ancora per parecchio. Perché, in fondo, quando gli amici si ritrovano, si finisce sempre a tirar tardi. Bene così.

Grazie come sempre a Ludovica Galeazzi per le foto.

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