Veduta aerea del luogo in cui è stata trovata la tomba e le sepolture
(Foto: Times of Oman)
Tra i reperti recuperati vi sono le iscrizioni incise sulla tomba, che è costituita da una grande camera funeraria sotterranea. L'iscrizione bilingue è in aramaico e in una lingua del sud Arabia e attesta che la tomba venne costruita dal figlio di un certo Amid, che era al servizio del re dell'Oman. La locale dinastia Abiel, conosciuta dalle monete coniate a Mleiha, può essere quella a cui fa riferimento l'iscrizione. Il regno di questa Dinastia aveva il Mleiha il suo epicentro e si estendeva sul territorio degli attuali Emirati Arabi Uniti.
Gli archeologi ritengono che al di sopra delle due camere funerarie sotterranee si elevasse un edificio quadrato in calce e mattoni. Le camere funerarie contenevano, un tempo, sia i resti dei defunti che i corredi funerari ed avevano le pareti costituite da grandi massi. Il passaggio tra le due camere funerarie era stato bloccato da mattoni e dalla grande iscrizione, caduta dalla struttura soprastante. Quest'ultima contiene la più antica menzione del nome dell'Oman, che finora risaliva al I secolo d.C.. Omana si riferiva, infatti, ad un porto sulla penisola dell'Oman.
Il sito archeologico di Mleiha è stato proclamato Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.