Magazine Cultura

Trovesi e Coscia: il Gatto e la Volpe alla corte del Condottiero

Creato il 06 luglio 2012 da Scribacchina

L’avevo previsto che sarebbe stata una serata di evasione totale, soliti lettori. Come poteva essere altrimenti? Da un lato, quel Luna Rossa (egregio rosso della cantina Caminella, di cui aveva già sentito parlare in termini entusiastici il mese scorso, quando vinse il bronzo al Decanter World Wine Award) che scorsi nella lista dei vini dell’osteria Al Vecchio Tagliere e che prontamente scelsi mi rapì il palato coi suoi portentosi 18 mesi di barrique. Dall’altro lato, quei due volponi del Gianni Coscia e del Gianluigi Trovesi fecero del loro meglio per cancellare dalla mia mente ogni pensiero che non fosse legato alla loro musica; e questo ben prima del concerto.

Immaginatevi, soliti lettori, il cortile del Castello Colleoni di Solza: per metà è occupato da palco e sedie, per un’altra metà è occupato dai tavoli dell’osteria.
A uno di questi tavoli – ma no, che guardate a fare, a destra? quello è il mio, di tavolo! Guardate più a sinistra… ecco, lì, quella bella tavolata: sembrano vecchi amici che si ritrovano dopo tanti anni, nevvero? A capotavola potete vedere il Vava; ai lati, una manciata di personaggi tra i quali anche il Gianni e il Gianluigi, tutti intenti a chiacchierare, ridere, mangiare, bere. Par quasi d’esser lì non per sentire un concerto, ma per trascorrere un’allegra serata in compagnia di questi due ragazzi del jazz italianoCoscia, piemontese doc, classe 1931; Trovesi, bergamasco di Nembro, classe 1944. Ragazzi dentro, con una verve che certi quarantenni se la sognano.

***

  

5 luglio 2012

Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia: «la strana coppia del jazz italiano», come vengono spesso definiti. Più poeticamente potrebbero essere paragonati al Gatto e alla Volpe o a Mangiafuoco e Geppetto, personaggi della favola di Pinocchio che loro – musicisti di razza – hanno immortalato anni fa nello splendido album In Cerca Di Cibo. Trovesi e Coscia sono stati protagonisti la sera di giovedì 5 luglio al Castello Colleoni di Solza con un incantevole live all’interno della rassegna Suonintorno – Note Inconsuete.

Per i due jazzisti sembra che il tempo non passi: li rivedi dopo anni e ti sembra siano passati solo minuti. Loro, sempre vestiti di nero, con gli stessi sorrisi, la stessa voglia di scherzare tra loro e con il pubblico, lo stesso amorevole approccio agli strumenti. Personaggi senza tempo, proprio come la loro musica.

Il concerto, arricchito in fascino dalla location (il Castello Colleoni di Solza, appunto, fresco di restauro) e in calore dal folto pubblico, è stato una sorta di rapida panoramica sulla produzione discografica del duo; tra i brani proposti, anche Variazioni Su Ose Shalom (estratto dal primo album Radici), Le Giostre Di Piazza Navona e la rivisitazione della colonna sonora del lungometraggio Il Postino.
C’è anche stato spazio per una veloce lezione di armonia, con Trovesi alla cattedra che – con il consueto approccio scanzonato – ha segnalato alcune imprecisioni in tema dominante/tonica nella produzione di Offenbach.

L’atmosfera da serata tra amici è stata confermata anche dalla guest star del concerto: il batterista Stefano Bertoli, in mancanza di una batteria, ha improvvisato un riuscito accompagnamento prima con mani e piedi, quindi percuotendo una sedia.

«Noi avremmo finito; potremmo anche andarcene e ritornare tra un minuto, tanto sappiamo che ci chiederete il bis. A questo punto, vista la nostra età e la fatica di dover scendere e salire dal palco, è meglio se restiamo direttamente qui e vi proponiamo il bis senza tante cerimonie»: Trovesi, così dicendo, forse non aveva preventivato che alla strana coppia del jazz italiano il pubblico avrebbe richiesto pure il ter.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine