Si è conclusa un'altra magnifica collaborazione tra l'Accademia Euromediternea ed il partner giordano Pantera. Questa volta l'attenzione è stata rivolta al mondo del beauty; make-up e hair-styling hanno fatto da padrone in quattro giornate intense di workshop con la make-up artust di fama mondiale Valeria Orlando.
Tantissime realtà moda vantano collaborazioni con lei, dal fotografo Mario Testino alle sfilate Versace e Alberta Ferretti. Si possono visionare suoi lavori in editoriali di moda come Vogue, Elle, Gq. Forte della sua professionalità, la make-up artist ha fondato un suo marchio beauty, Vor Make-Up.
Reduce da questa straordinaria esperienza lavorativa, Valeria Orlando racconta cosa e come è stato il "Corso di Make-Up" in Giordania.
- La tua esperienza ad Amman si è appena conclusa. Non sei nuova ad esperienze internazionali nel tuo settore, quali differenze hai riscontrato a livello di interesse per il make up rispetto ad altri Paesi in cui hai lavorato?
L'esperienza ad Amman è stata meravigliosa, voglio ringraziarvi per avermi contattata, aver avuto fiducia in me ed avermi dato la possibilità di essere ambasciatrice italiana di questa splendida collaborazione.
I Paesi Arabi, sono paesi che guardano all’Europa con grande attenzione, sono in fortissima espansione, attentissimi ai segnali che arrivano dall‘Europa ed hanno tutte le condizioni socio economiche per portare avanti con determinazione e qualità i progetti su cui si focalizzano.
Nel mio caso, parlando di bellezza, le differenze sono solo nell’uso del make-up e nelle tradizioni culturali di attribuzione ad esso.
E’ stato un bellissimo inter-scambio! Grazie ancora!
- Il corso che hai tenuto in Giordania ha riscosso un notevole successo, gli studenti si sono dimostrati entusiasti del tuo metodo di insegnamento e del tuo modo di porti professionale ma allo stesso tempo affettuoso e cordiale. Quale è stato il tuo approccio alla classe e come è stato insegnare ad un pubblico di una cultura diversa?
Per una persona come me, oltre ad essere una professionista stra riconosciuta in Italia e all’estero, il dubbio e la preoccupazione chiaramente non era quello di sbagliare sui tecnicismi di ciò che proponevo, ma solo di non far passare la mia emozionalità, dovendo parlare in inglese che, se pur conosco molto bene, non è la mia.
Ma quando le cose si fanno con il cuore, il cuore stesso non conosce limiti all’uso verbale della parola; tutti i miei sensi, quelli con cui mi metto sempre in gioco, hanno trasmesso in maniera impeccabile (almeno credo) tutti i valori che attribuisco alla bellezza;
Questo ha fatto si che il coinvolgimento fosse pieno e vero, il clima che ho respirato è stato “nutritivo” per entrambe le parti. La mia classe era attentissima ed abbiamo scambiato informazioni che hanno avvicinato due mondi differenti ma non impossibili, abbiamo dimostrato che volere è potere e tra l’altro che non esistono limiti ...ripeto... alle azioni fatte con passione, cuore e professionalità.
- Hai trattato durante il corso quattro diverse tipologie di make up (editoriale, beauty, creativo e wedding), quale ha destato più curiosità ed interesse nella classe? Quale si è rivelata la tipologia preferita da tuoi studenti?
Dici bene, abbiamo lavorato quattro giorni su quattro temi differenti. La mia referente in Giordania, Suhair, donna di grande ingegno, una macchina da guerra come me ed umanamente così vicina a me e al mio pensiero, ha scelto questi quattro temi per il workshop.
Sicuramente il tema che ha suscitato più interesse è stato Creative dove ho potuto manifestare tutta la mia creatività, portando tutta la classe a vivere un momento di grandissimo livello emozionale. Il tema che ho proposto è stato SteamPunk, un tema a me caro che avevo creato l‘anno scorso per una mia live -performance.
L’unione del makeup, fatto come se fosse una pittura ma non bodypainting, ci tengo a sottolinearlo, insieme all’acconciatura che avevo realizzato utilizzando per l’appunto materiali meccanici antichi, sapientemente armonizzati con stile, ha permesso di creare un momento di elevatissima attenzione.
- L’ultimo giorno del corso, oltre alla classica consegna degli attestati, gli studenti si sono cimentati nel riprodurre le quattro tipologie prese in esame, come è andata la prova? Ti sembra che gli studenti siano stati in grado di recepire ed apprendere i tuoi insegnamenti tecnici?
In realtà, alla fine abbiamo preferito, io e Suhair, far svolgere ai ragazzi un tema che avrebbe dato loro la possibilità di mettere in pratica un modo differente di truccare.
Nei Paesi Arabi, la quantità di make-up utilizzato per truccarsi per noi europei è veramente molto, forse troppo lontana dalla nostra visione minimal di bellezza.
Per loro il make-up è eccessivo, supercolorato e di grandissimo effetto, anche nell’uso quotidiano; il riferimento che ho avuto in mente mentre mi mostravano le loro tecniche è stata una visualizzazione dei video tutorial stile Bolliwood o alla Kim Kardashian.
Io invece ho mostrato loro un make-up minimal, molto milanese come concezione, dove l’attenzione e la bravura del makeup artist non è quella di sconvolgere le caratteristiche naturali della persona, ma bensì di sottolinearne i punti di forza con delicatezza senza appesantire con skintone pesanti, ma con basi eteree quasi inesistenti, e capisci bene che la loro prima affermazione quando ho finito il primo giorno di Beauty è stata: ”Quando iniziamo il makeup?”
Credo che alla fine , l'ultimo giorno durante la competizione finale, ne sia venuto fuori un ottimo lavoro.
I ragazzi si sono adeguati al mio stile ed hanno avuto la visione di rientrare nel loro mondo lavorativo portando una tecnica applicativa veramente molto differente dalla loro, era esattamente l’obiettivo che ci eravamo prefissati!
- Cosa ti ha lasciato quest’esperienza e cosa ti porterai con te in Italia della Giordania?
Quello che so dirti adesso è la voglia di proseguire insieme a voi, Accademia Euromeditteranea e Panthera di Suhair, nella programmazione di nuovi workshop anche in altre zone arabe, come il Kuwait, dove mi è stato detto che le donne si truccano veramente in maniera maniacale e dove l’attenzione a questo mondo è altiissima.
Io ho uno splendido ricordo, professionale e umano. Porto con me i profumi ed i colori di questo Paese, una nuova famiglia professionale e non. Suhair ed il suo staff sono stati incredibilmente affettuosi e presenti, non mi hanno fatto sentire neanche per un momento fuori casa.
Ho voglia di ritornare prestissimo ad Amman e di solito non ho una sensazione di lontananza quando rientro da un viaggio di lavoro, questa volta è veramente diverso.
Grazie ancora a tutti voi!