Siamo quasi a metà stagione, mancano sei episodi, ma le cose si sono messe in moto con una curiosa accelerata. Come al solito, piovono spoilers, perciò preparate l’ombrello perché vi avverto, in questa puntata conosciamo Warlow. Per il resto: vampiri, fate, segreti, sangue eccetera. Il solito True Blood, a parte che questa stagione – secondo me – è piuttosto fiacca, o comunque mi cattura così poco che a volte dimentico di guardare l’episodio. Beh, non so come la pensate voi, ma eccovi un’altra recensione, fatevi sentire nei commenti.
Forse anche voi vi siete chiesti: questo balletto, che senso aveva? Beh, se avete una riposta ditemelo, perché la mia ipotesi “scriviamo accazzo, tanto chi se ne frega” non sarà granché ma è l’unica che ho.
♫ Ti odio, poi ti amo ♫ poi ti amo, poi ti odio ♫ poi ti amo… ♫
La volta scorsa Jason soffriva di atroci mal di testa, poi è svenuto e sembrava morire. Sì, ma tranquilli, Ben è un vampiro.
Esatto, Ben la fata.
È un Fatapiro, credo.
Un… boh.
No, ma è pure Warlow!
Eh già, tu guarda.
Infatti, mentre Sookie corre a chiamare il 911, Ben dà il suo sangue a Jason – che poi se lo sogna la notte in atteggiamento amoroso, come capita sempre tra vampiro e succube umano – allo scopo di guarirlo. Infatti Jason si riprende tutto pimpante e quando Sookie torna Ben fa finta di nulla: «Sì è svegliato da solo, forse non era niente di grave». Alla fine però Sookie mangia la foglia perché trova una goccia di sangue sul pavimento e gli fa il test con la luce di fata, e anche questo frizza di viola.
Kamehameha!
E adesso?
Calma.
Intanto, Jason e Niall ci arrivano per i fatti loro. Vanno da Ben e cercano di farlo secco, ma lui ipnotizza Jason rendendolo inoffensivo e facendogli dimenticare di essere stato lì, poi prosciuga quasi del tutto il nonno, che porta sul ponte e – dopo una manfrina su come la luce e le tenebre combattano dentro di lui – lo sbatte in un varco dimensionale. Fine. Rutger Hauer timbra l’ultimo cartellino e può tornare a casa, o firmare per la prossima roba scrausa.
Sì, ma Sookie?
Escogita un piano infallibile: lo invita a cena per sedurlo, avvelenarlo con l’argento nel cibo e sparargli la palla di energia – quella col potere di una Supernova bla bla bla che le aveva insegnato Nonno – nel coppino. Ce la farà? Lo scopriremo nella prossima puntata.
Che cavolo stai dicendo, Willis?
La Scooby Gang di Eric & Co. intanto ha un battibecco su Willa, che Tara ha cercato di portare in salvo, ma la ragazza vuole diventare un vampiro e Eric l’accontenta, rimandandola però al padre nella speranza o nella convinzione che per amore di lei torni sui suoi passi.
È scemo?
Direi di sì, infatti dopo un momento emotivo di riconciliazione col papà, a Willa parte l’embolo e lo azzanna, ma Sarah Newiln – l’ex-moglie del Reverendo, che pare sia diventata amante del Governatore – le spara, perciò siamo punto e a capo.
Ah già, quelli della Ronda sparano pure a Pam, Tara vede tutto ma è nascosta.
Tutto questo stress mi farà venire le doppie punte, me lo sento.
I Lupi Mannari cercano ancora Emma, che è con Sam e Hippy Girl, dopo che Lafayette li ha portati lontano. Alcide è sempre più buffo, fa il vocione e secondo me deve ringhiare anche per farsi passare il sale a tavola. Conta come la briscola nella tabellina del due, ma è ancora il Capo Branco, dicono.
Posso dire che, da quando sono apparsi, i licantropi in questa serie sono sempre stati deludenti? Una masnada di buzzurri irragionevoli, alcolizzati, drogati o semplicemente succubi di qualcun altro. Forse non c’è da sorprendersi, visto che tutto il potere che hanno è di trasformarsi nel Commissario Rex e portarsi da soli ai giardinetti. Ripeto, deludenti.
Quasi dimenticavo che Bill continua con la sua ricerca del sangue di fata, così manda Jessica per adescare le figlie di Andy – che nel frattempo sono diventate adolescenti, hanno rubato l’auto di papà e cercato di comprarsi della birra – portandole a casa sua (dove lo scienziato rapito è già in cantina, con laboratorio allestito). Lasciare una vampira giovane con quattro fate però non è una buona idea, infatti Jess perde il controllo e se le ciuccia tutte, piangendo poi calde lacrime di sangue come una madonna di gesso.
Fanculo a tutti, io vado a casa.
Insomma, tutto qui. A questo giro ve l’ho fatta breve, anche perché non succede tanta roba, ma quella che capita è risolutiva o propedeutica all’azione futura o a una supercazzola vattelappesca. As usual, staremo a vedere.
Concludo soltanto con una considerazione sul personaggio di Hauer, che all’inizio si era presentato come Warlow per mettere alla prova Jason, si dava arie d’immortale navigato che ne ha viste di cotte, di crude e di appena scottate.
Uno tosto, pensi. Invece no.
Appena incontra Ben sul luogo del delitto gli crede a scatola chiusa. Accetta tutto compiaciuto le palesi lusinghe e ci fa amicizia con tanto di pacca sulla spalla, portandoselo a casa. Che poi faccia la fine del poveraccio, è tutta meritata. Dico solo, povero Rutger, e chiudiamola qui. Davvero.
Alla settimana prossima!