Diciamolo subito, questa puntata mi è valsa una bella risata e qualche scena divertente. Due in particolare su tutte le altre, ma ne parleremo ne corso del post. Nell’articolo precedente vi ho parlato delle delusioni, in questa cercherò di soffermarmi su quello che mi fa andare avanti. Come vi ho accennato, ci sono i personaggi, ma anche i momenti divertenti hanno la loro importanza – che siano voluti o meno – quindi eccomi di nuovo qui, con l’ottavo episodio e in attesa degli ultimi due.
In breve – più o meno – di True Blood mi piace il fatto che ci sia un metro che misura il senso del ridicolo, un filtro che interviene per tagliare quando si esagera e sdrammatizzare quando ci si spinge troppo in là, ossia dove il dramma rischia di diventare operetta. Non sempre funziona, come sapete se avete seguito la serie e letto i miei post. Ogni tanto si esagera, si scivola sulla buccia di banana e il dramma diventa farsa, ma per fortuna esiste una risposta immunitaria che impedisce alla farsa di aggravarsi in vaudeville. Anche quando esagera, True Blood non è mai inguardabile, al massimo è sciocco. Puoi ridere sullo scivolone della trama, accorgerti di un’incongruenza e tuonare maledizioni sullo sceneggiatore, ma sai benissimo che la settimana successiva sarai ancora lì.
Beh, lo sai almeno finché non raggiungi il tuo personale punto di non ritorno – che varia per ognuno di noi – ma finché ti fa passare quell’ora di piacevole svago settimanale, lo guardi. Sì, ma perché? Ognuno ha i suoi motivi. Io lo faccio perché… già, perché? Bella domanda.
Candy Candy Sookie Stackhouse
Siamo onesti, lo guardo un po’ per abitudine e un po’ per affetto verso alcuni personaggi, ma soprattutto perché questo mondo di vampiri, lupi mannari, fate, spiriti eccetera mi piace, anche se non sono sempre d’accordo sul modo in cui viene gestito o sono rappresentate le varie creature. Questa puntata poi mi ha ricordato che True Blood ha anche umorismo, una cosa a cui io do la massima importanza (senza umorismo siamo condannati). Bill non ne ha, infatti mi sta antipatico sin dal primo episodio. Se ne sta sulle sue come un ragioniere costipato (mi scuso con tutti i ragionieri, ma anche voi avete capito) e ha una scopa in culo che deve avere il manico allungabile, visto che le sfumature di noia e fastidio che riesce a produrre sono ampiamente variabili. Per fortuna ci sono Eric, Pam, Lafayette e gli altri (non Sookie, che non è pallosa quanto Bill ma resta una Emo wannabee pressoché incagabile) che alleggeriscono o sorreggono la scena in base alle necessità, nonostante ogni tanto gli autori si addormentino sulla sceneggiatura facendogli fare le cose più inutili e cretine imputabili alla stanchezza o alla cialtroneria di chi scrive ma non sa bene cosa. Perciò, detto questo, andiamo avanti e vediamo un po’ cos’è successo in questa puntata. As usual, attenti agli spoilers.
Mi prendi per il culo, vero?
Il fil rouge della puntata sembrerebbe essere il dramma di Sookie: accettare di diventare la sposa fata-vampira di Warlow in cambio del suo aiuto per i suoi amici vampiri, o fanculo tutti quanti? Beh, ci pensa su. Lì per lì, diventare un vampiro e tutto quanto, non la entusiasma. Così ha un’idea che per definire brillante è necessario evocare Tesla con una tavoletta Ouija e una caraffa di Tequila (se anche Tesla è ubriaco, viene meglio), così corre da Sam a dirgli che ha sempre saputo del suo amore per lei e che un giorno sarebbero finiti insieme, perciò è disposta a liberarsi della sua magia con una palla di luce e diventare una normale mogliettina per lui nei secoli dei secoli amen.
Ripensandoci, forse hanno usato qualcosa di più forte della Tequila.
Lui ci resta di merda, prima l’accusa di aver sempre saputo dei suoi sentimenti ma di averlo tenuto lontano apposta (perché aveva per le mani qualcuno di più figo e maledetto), e di tornare adesso solo perché è rimasta a bocca asciutta, poi le dice che non è il momento buono visto che Nicole/Hippy Girl è incinta (anche se non lo sa ancora, perché Sam lo ha capito a naso, letteralmente). Insomma, due di picche.
Ecco, io al termine di questa scena ho dovuto mettere in pausa perché stavo ridendo in modo scomposto e non mi riusciva di seguire il resto. Una scena inutile, ridicola, imbarazzante. No dai, magari non è inutile. Forse serviva per fare in modo che Sam sappia dei poteri di Sookie, ossia della Kamehameha ammazzavampiri. Oppure no, che ne so. Magari volevano solo farci ridere, e allora missione riuscita.
Grazie per un cazzo, eh?
Sookie allora chiama Jason che però è irreperibile, così gli lascia io segreteria la lista delle ultime disgrazie, e intanto che c’è gli chiede dov’è finito nonno Niall, che non si vede da un pezzo. Così, pour parler. Allora va al cimitero per trovare conforto, ma i lieti ricordi degli amorevoli genitori sono andati un po’ a pumitrozzole da quando ha saputo che intendevano affogarla nel fiume, perciò vaffanculo e torna a casa, si mette tutta in tiro e chiama Bill per dirgli che è pronta; diventerà fata-vampira, sposerà Warlow e chi se ne frega. Una decisione presa col cuore – o con un altro muscolo a caso, per quel che vale.
MEOW MEOW! FFFTTTHHH!!!
La seconda scena più bella della puntata si svolge al Campo di concentramento vampiri diretto dalla Newlin quando si fa viva la dirigente giapponese che produce il TruBlood, che naturalmente scopre tutto. Assistiamo a un inseguimento e a una battaglia che riescono quasi a rievocare pezzi comici alla Buster Keaton, il tutto coronato da una goffissima ma esilarante cat-fight tra le due, con la vittoria finale della Newlin che ha anche il coraggio di esclamare un accorato «Thankyou Jesus!» nel momento del trionfo. Beh, dovete vederla. Capolavoro!
Succedono anche altre cose che però vengono quasi eclissate da questi due masterpieces, ma per dovere di cronaca cercherò di esporre tutto quanto.
«Rispetta la mia autorità!»
«No».
«Ok».
Il solito Alcide, per esempio, che dopo aver visto rivoltarglisi contro Rikki nel precedente episodio, a questo giro deve affrontare lei e altre due matte per salvare Nicole e la madre. Ci riesce, ma – come consigliatogli dal padre – lascia il Branco, perché non fa davvero per lui. Ma dai? Ci ha messo un tantino, eh. In ogni caso porta le due disgraziate da Sam, che come vi ho detto capisce di essere diventato papà, ma deve ancora trovare le parole per dirlo a Hippy Girl.
la cosa peggiore non è finire al barbecue, ma che BIllith avesse ragione.
Al Campo, Jessica e James fanno coppia finché non li separano, poi James si impietosisce del Reverendo Newlin e gli dice di non bere il TruBlood. Il fatto che alcuni vampiri si rifiutino di mandarlo giù, anche se assetati, non manca di insospettire le autorità che nella persona di Sarah Newlin costringe– beh, estorce una patetica confessione al Reverendo mentre corre su una grossa ruota per criceti, minacciandolo di inesistenti raggi mortali, lui naturalmente cede e poi si ritrovano tutti insieme nella stanza col soffitto apribile sognata/profetizzata da BIllith. Già, è proprio una puntata esilarante.
Ok, forse un poco si diverte.
Si diverte meno Jason, però. Gettato nella gabbia delle vampire, viene scelto da una di loro con una bizzarra morale cattolica medievale che sa più di dominatrix sessuale, ma intanto anche Tara, Pam e Jess sono lì a vegliare su di lui, nonostante la tizia sia parecchio più forte di loro.
Eric invece è ancora leggermente incazzato per aver perso Nora, quindi dopo aver spiato Sookie per scoprire il punto in cui è passata dal nostro mondo a quello di Trilly Campanellino, fa un prelievo all’ultima figlia fatata di Andy (che sopravvive, per fortuna) per riuscire a passare di là, infatti a fine episodio Sookie e Bill trovano Warlow ancora legato ma riverso da una parte e con la gola rossa come un pomodoro schiacciato.
Concludiamo con una foto di famiglia di Andy, Arlene e Holly che si stringono in attesa della prossima mazzata.
Sarà morto? Non credo, ma scopriremo tutto nel nono e penultimo episodio, perciò ci rileggiamo tra una settimana. Nel frattempo, fate come me, interrogatevi su come diavolo funzioni il passaggio tra Bontemps e Fatinaland, perché qui le regole sembrano girare accazzo come Newlin sulla ruota. Dedicate anche un pensiero ai poveri umani che ci restano in mezzo e vengono schiacciati come insetti, perché questa serie non ha pietà per chi manca di super poteri o del supporto degli sceneggiatori, che forse sono ancora lì con la Tequila e la Ouija per spillare qualche buona idea anche a Tesla.