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True blood - Stagione 7

Creato il 01 marzo 2015 da Misterjamesford
True blood - Stagione 7Produzione: HBO
Origine: USA
Anno:
2014
Episodi: 10

La trama (con parole mie): Sookie e la comunità di Bon Temps, Louisiana, cercano di fare fronte alla terribile realtà legata all'espansione del virus della ribattezzata Epatite V, che colpisce i vampiri ed ha, di fatto, creato una frattura ancora più insanabile nei rapporti tra umani ed esseri sovrannaturali.
E mentre la ragazza dai geni di fata ed i suoi parenti ed amici affrontano un assalto vero e proprio da parte di alcuni succhiasangue ammalati, il millenario Eric Northman si ritrova contagiato e sul punto di cedere alla tentazione della Vera Morte, Bill tenta di porre un rimedio ai danni causati nel periodo in cui si ritrovò posseduto da Lilith e la corporazione un tempo creatrice del True Blood cerca di mettere le mani sull'unica persona che potrebbe rappresentare una cura per questa nuova, vampirica piaga: l'ex moglie del fu Reverendo Newlin.





True blood - Stagione 7




Erano davvero bei tempi, quelli in cui True Blood, creato da Alan Ball - lo stesso dietro a cose meravigliose come Six feet under o riuscitissime furbate come American beauty -, rappresentava, di fatto, la risposta crudele, sexy ed avvincente alla nuova generazione di spompati vampiri figli di Twilight e porcate di quel calibro.
Ricordo la tensione della prima stagione, il fascino della seconda, la consacrazione definitiva con quella magnifica terza grazie all'introduzione del malefico Russell Edgington, giunta parallelamente all'ascesa di un charachter partito in sordina come quello di Eric Northman: peccato che, con l'annata numero quattro, la musica sia cominciata a cambiare, e non in meglio.
Ma se la suddetta e la cinque a molti apparirono come un chiaro segno di declino - mentre io, ancora, lottavo per difendere l'allegra brigata di Sookie, uno dei personaggi più odiosi e detestabili del piccolo schermo -, rispetto allo scempio cui abbiamo finito per assistere con la sei e la qui presente sette finiranno, a posteriori, per risultare addirittura strepitose: neppure con Dexter, altra serie partita alla grande e naufragata con le ultime seasons, il risultato è stato così agghiacciante.
In casa Ford abbiamo assistito a quest'ultima, assurda, trashissima e sconvolgente - per bruttezza - stagione più o meno con lo stesso entusiasmo di condannati diretti al patibolo, di fatto costringendoci a chiudere i conti semplicemente in memoria di un titolo che anni addietro abbiamo molto amato: dalle ridicole scelte di scrittura - sequenze girate a caso come quella onirica che ha visto protagonisti Ryan Kwanten ed Alexander Skarsgard, i due sex symbols della serie, personaggi eliminati senza criterio, intere sottotrame dimenticate, dialoghi volti al ridicolo involontario - ad interpretazioni ormai imbarazzanti, passando per una crisi più che creativa di decenza - probabilmente gli autori hanno pensato di avere di fronte un pubblico di primati poco inclini al pensiero razionale -, niente di questa stagione di commiato ha funzionato, che si trattasse del ripescaggio di alcuni vecchi personaggi o di svolte che avrebbero dovuto in qualche modo rivoluzionare l'opera e chiuderla con il botto.
Se non altro, un lato positivo c'è: non avremo più niente a che fare con Sookie Steakhouse e la sua volubilità in campo affettivo - roba da morto un papa se ne fa un altro, per intenderci: un fidanzato muore nel pomeriggio e lei è già pronta a scaldare il letto per qualcuno di nuovo, o di vecchio, già la sera -, gli scambi ridicoli con la sua anima gemella Bill Compton - uno dei personaggi più noiosi che l'universo delle serie tv abbia mai prodotto, che non è stato in grado di rendersi interessante neppure nel momento in cui era divenuto una sorta di dio dei vampiri -, l'atmofera southern ormai divenuta quella di uno scadente romanzo rosa - terribile il ricongiungimento di Jessica e Hoyt, due charachters un tempo ricchi di spunti tramutati in macchiette imbarazzanti -.
Gli unici - ma neppure troppo - a salvarsi dal massacro di quest'inguardabile chiusura sono l'Alcide di Joe Manganiello - che lascia la barca prima che affondi definitivamente - e l'inossidabile coppia Eric/Pam, se non altro rimasti in qualche modo fedeli a loro stessi ed al piacere che entrambi continuano - e continueranno, a quanto pare - a provare nell'essere immortali dai poteri quasi illimitati: ma è decisamente troppo poco per un titolo che cinque anni fa era tra i più interessanti proposti dall'HBO ed in generale dalla realtà televisiva, ed un finale inglorioso per una vicenda che avrebbe meritato senza dubbio un destino meno triste ed un sangue meno amaro.
L'unica cosa di cui si sentirà davvero la mancanza sarà la sigla, ancora oggi una delle meglio riuscite - paradossalmente, proprio insieme a quella del già citato Dexter - che ricordi.
Ma resta sempre troppo poco, quasi come pensare al True blood come surrogato del sangue fresco.
Magari di fata.
MrFord




"When you came in the air went out
and all those shadows there filled up with doubt
I don't know who you think you are
but before the night is through
I wanna do bad things with you
I wanna do real bad things with you."
Jace Everett - "Bad things" -

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