- L’Italia libera di Guttuso.
Sono proprio stufo di sentir parlare e straparlare di legge elettorale. Ognuno si fa il vestito su misura senza più rispettare la democrazia che significa una testa e un voto. Solo con il sistema proporzionale dove ogni voto è uguale all’altro ogni cittadino ha la sua dignità. Mi ricordo il tempo buio e sofferente del fascismo. A due anni di distanza dalla marcia su Roma, Mussolini, volendo completamente liberarsi dall’opposizione parlamentare, ma non osando ancora compiere un aperto colpo di stato, fece preparare da Acerbo, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, una truffa legislativa con un nuovo sistema elettorale. Il meccanismo truffaldino concedeva due terzi dei seggi a quella lista che avesse avuto la metà più uno dei voti; dei 535 seggi di deputati, 356 sarebbero andati al partito che avesse avuto la maggioranza relativa e 179 sarebbero stati suddivisi fra le altre liste. Solo così, e con le violenze che precedettero le elezioni del 1924, il fascismo ottenne la maggioranza. Nonostante ciò nella Camera entrò anche una battagliera minoranza. (Ricordo da un racconto di Tirella).
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R I U N I O N E C L E R I C A L E
La sala indove fanno la riunione
è un sito senza lusso e senza boria:
nun c’è che un Papa in sedia gestatoria
e un Gesucristo in croce in un cantone.
Don Pietro, er Presidente, fa la storia
de come vanno l’organizzazione;
dice: Cò li tranvieri va benone,
cò li scopini è stata una vittoria.
Poi parla de le cariche sociali,
de l’elettori, de l’affari sui,
e de banche e de sconti e de cambiali…
De tutto parla meno che d’Iddio,
e forse er Cristo penserà fra lui:
Se so’ scordati che ce so’ pur’io!
-T r i l u s s a-
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