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Truman Capote: ' volevo fare lo scrittore ma raccoglievo patate '

Da Alessandratioli
Truman Capote: ' volevo fare lo scrittore ma raccoglievo patate 'Abito a Sagaponack, sul mare. La casa che amo è proprio in mezzo a campi di patate. In autunno, quando il raccolto è finito e i trattori se ne sono andati, cammino lentamente, lungo i solchi vuoti e raccolgo le piccole, le dolci, patate abbandonate, le raccolgo per la mia dispensa.
Truman Capote: ' volevo fare lo scrittore ma raccoglievo patate '
Immaginate un freddo mattino di ottobre. Riempio il mio cestino di queste patate, trovate nei campi, e corro in cucina a combinare la mia colazione preferita, a base di patate, quella che considero l’unica al mondo, la più deliziosa. La vodka russa che deve essere di 80°, va a raffreddare nel frigorifero. Le patate nel forno, ad arrostire. Il mio amico arriva trafelato per partecipare al festino. Ecco qua la vodka gelata. Ecco la scodella di panna acida. Calda bollente, come le patate.
Ci sediamo e sorseggiamo la vodka. Poi tagliamo a metà per il lungo le patate fumanti e ci versiamo sopra un po’ di panna acida. A questo punto tiro fuori il grande barattolo di caviale, perché ho dimenticato di dirvi che questo è l’unico modo in cui io sopporto di mangiare le patate. Il caviale poi, il più fresco, il più grigio, il più grosso Beluga, viene messo a mucchietti sulle patate. Il mio amico e io ci diamo dentro. Questo modesto tributo alle colture di Long Island orientale è un pasto che riempie l’anima e il cuore e vuota il portafoglio.
Truman Capote: ' volevo fare lo scrittore ma raccoglievo patate '
Alcuni di questi campi di patate, così belli, piatti e tranquilli, non ci saranno forse più l’anno venturo. E saranno ancor meno l’anno seguente. Puntano continuamente nuove case a contaminare la lunga linea dove la terra ha fine e comincia il cielo. La Hampton Day School è una fattoria in mezzo a questi campi. E’ di spirito aperto come questi campi, e di questo dobbiamo essere riconoscenti.
Truman Capote: ' volevo fare lo scrittore ma raccoglievo patate '
Questo novella ci racconta in breve una storia di neorealismo americano, un lento sguardo sul duro lavoro dei campi, in giornate gelide, parla di tradizioni antiche e ormai desuete come la spigolatura delle patate. In realtà questo piccolo capolavoro di semplicità e snobberia fa da prefazione ad un volumetto di ricette, Il libro della patata, 91 pagine, che nasce dal progetto di una scuola sperimentale che trovava la sua sede una ex azienda agricola per la coltivazione delle patate, al fine di raccogliere fondi per borse di studio. Seguono la storia della patata, un catalogo di tipi di patate, metodi di conservazione e preparazione, un ricco ricettario dagli antipasti ai dolci, giochi e patata-hobby (horror) e un patata-glossario che offre delucidazioni sul significato di alcuni modi di dire che coinvolgono il noto tubero. Insomma uno di quei ricettari, che raramente si conservano, per il loro contenuto così banalmente enciclopedico. La cosa che lo rende veramente speciale è l'ode di introduzione pensata e narrata da Truman Capote, proprio lui l’autore di, per citarne due a caso, Colazione da Tiffany e A sangue freddo. Un Capote, arguto e ironico, che offre il colpo di grazia descrivendo la sua colazione preferita, a base di patate,vodka ghiacciata e naturalmente Beluga.
Per tutti glia amanti del caviale, La cucina economica consiglia altresì questo oppure quest’altro

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