Foto presa da qui
Primavera uguale cambio di stagione (ed allergie, so che mi capite) .Dopo aver dato una rubusta strigliata all'armadio (un tripudio di colori) sono passata al comodino, dove da mesi si accumulano riviste lette in parte, riviste lette frettolosamente, riviste lette a metà, riviste non lette del tutto.
In questo limbo è caduto (immeritatamente) anche il numero di Elle targato dicembre 2010, ed il suo interessantissimo articolo/inchiesta firmato da Stefania Bonacina: Coppia al femminile plurale. Vivere l'omosessualità senza (troppi) sensi di colpa: è il tema di un film di grande successo che in America fa molto discutere. Abbiamo chiesto a quattro donne di raccontarci la loro scelta d'amore. Non sto a riportare le quattro sopracitate storie (sono una pessima stenografa e l'articolo è lungo ben 4 pagine scritte belle fitte) ma mi limito a quanto scritto da Anna Salvo, psicoterapeuta ed esperta di problematiche legate all'identità femminile:
Noi ci raccontiamo di vivere in una società molto liberata, ma c'è una forbice molto rilevante tra come alcuni temi sono proposti dai media e la realtà. Le donne omosessuali sanno che la scelta di vivere appieno la propria identità sessuale provoca un urto non solo in chi la compie ma, a cascata, nelle loro famiglie d'origine e nel loro rapporto con la società. Nella mia esperienza è raro che le donne e le loro famiglie non reagiscano con forti sensi di colpa e d'inadeguatezza perché sopravvive, nella nostra cultura, il pregiudizio che l'omosessualità sia un "difetto di genere" che bisogna correggere.
La scoperta della nostra identità sessuale è una conquista indispensabile al nostro benessere e al buon funzionamento delle nostre vite: non è un vizio e non è un optional. Per alcuni si tratta di percorrere un'autostrada, per altri è necessario imboccare stradine più tortuose per approdare a se stessi. Non si può prendere in giro a lungo la natura senza pagarne il prezzo. Può però accadere d' intraprendere una relazione omosessuale per scelta ideologica, a causa di delusioni subite o inflitte da precedenti relazioni con uomini. Quando in un rapporto omosessuale si cerca un rifugio - ed è indubbio che lo stile di relazione sia più simile tra donne che tra una donna e un uomo - il rischio è di andare incontro ad una doppia delusione: la prima è che non si possono indossare confortevolmente i panni di un'identità sessuale che non ci appartiene; la seconda è che negare il conflitto in una relazione significa privarla di un fattore vitale.
Ve l'ho detto, Elle è proprio un giornale che ci vuole bene