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Tsipras primo esempio di governo sovranista in europa?, di Max Bonelli

Creato il 05 febbraio 2015 da Conflittiestrategie

 

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Tsipras primo esempio di governo sovranista in europa?

 

Al momento in cui scrivo questo articolo sono passati otto giorni dalla vittoria di Tsipras alle elezioni del 25 gennaio. Non ci sono stati terremoti monetari ( chi immaginava una caduta dell´euro é rimasto deluso), ma si sta profilando un temporale più minaccioso per l´Europa dei finanzieri e degli ”yes men” atlantisti.Il giovane avvocato che i greci hanno voluto a condurre gli ”opliti” che devono sbarrare il passo all´armata della Troika ha fatto delle scelte forti e non di compromesso. Iniziamo con la scelta di allearsi con il partito di destra Anel e consolidata dalla cessione del dicastero della difesa al suo leader Panos Kammenos.

Panos Kammenos non è un uomo semplice :è a capo di un movimento sovranista di destra che dice a chiare lettere che il posto della Grecia è nell´unione economica euro-asiatica. Non ha disdegnato di dire che l´europa è governata da tedeschi neonazisti e che il ministro delle finanza tedesco Scheuble è da considerarsi persona non grata sul territorio greco. Tutto questo  direte voi ”è gossip che va bene per giornali sul libro paga atlantico come ”il Misfatto quotidiano” e simili”; concordo, ma ci sono elementi più intriganti. Gli aspetti più interessanti sono che Kammenos è un amico della Russia, che non ha disdegnato di farsi una passeggiata a Mosca in piena campagna elettorale(il 15 di gennaio) e che potrebbe essere l´inizio di una collaborazione militare per lo meno a livello di progetti tecnici tra i due paesi. L´altra scelta forte si chiama Yanis Varoufakis ministro delle finanze; viene dallo stesso partito del premier e già dai primi giorni ha dimostrato di essere uno pronto a prendere a calci nel di dietro il non difficile bersaglio che offre la prussiana Merkel. Ha detto chiaramente che il pagamento del debito greco ai creditori deve essere subordinato alla ripresa della crescita; senza di ciò non è possibile ridurlo, il suo rientro va sospeso.

Ha incassato l´appoggio del suo omologo francese nel suo giro di consultazioni ed è lecito aspettarsi che anche da parte italiana gli si farà un timido occhiolino. Sara´ tuttavia il suo incontro con Scheuble a decidere il futuro della Grecia nell´euro.

Tra i nomi non atlantisti emerge quello del giornalista Yiannis Roubatis messo a capo dei servizi segreti, un nome al di fuori dei poteri forti della polizia greca  e che è autore di un libro non proprio ”friendly” nei confronti degli Usa ”Trame ingarbugliate; gli Usa in Grecia 1947-1967.

Lo stesso Tsipras non si tira indietro di fronte agli scontri duri: nell´incontro con Shultz presidente dell´europarlamento, si è presentato con un dossier in inglese alto diverse dita sugli intrallazzi dell´industria tedesca e dei suoi manager a danno dell´erario greco; la mossa ha lasciato spiazzato il simpatico ”kapò” di berlusconiana memoria che era andato all´incontro con l´aria da spezzapollici politico. I greci si preparano alla guerra economica e trovano un valido alleato nella Russia di Putin che ha già fatto sapere di essere disposta a sostanziali aiuti economici. La relazione è assolutamente biunivoca; la Grecia è un paese con una forte agricoltura , vicina geograficamente al Mar Nero ed è stata colpita pesantemente dalle sanzioni alla Russia decise da Obama e dalla accondiscendente Germania. Una perdita netta di quasi mezzo miliardo di euro.

La decisione di cassare il progetto South stream e di potenziare il gasdotto che finirà sulle coste turche proprio di fronte alla Grecia è una scelta strategica dell´”Ulisse russo” con l’intento di valorizzare una futura partnership con la Grecia, interlucutrice all´interno di una comunità europea sempre più ostile ed egemonizzata dai paesi dell´area baltica e del mare del nord.

La piccola Ellas conta una folta comunità russa con forti legami ed interessi nel paese.

Sarà alla Germania decidere se mantenere dentro le mura della UE o sbattere fuori il cavallo di Troia greco. Il sogno proibito di una Grecia che entra nell´unione eurasiatica potrebbe allora essere più vicino nel caso di una uscita del paese dalla comunità europea.

Sicuramente Tsipras sta giocando in maniera accorta questa carta senza palesare ricatti che probabilmente la Grecia più moderata non perdonerebbe; ma il recente veto greco recente all´appesantimento delle sanzioni europee a Mosca, ha messo in allarme più di qualche salotto buono in Europa.

Le prossime settimane saranno decisive, ma rileviamo che la Grecia da queste premesse sta  mostrando ancora una volta di avere nel Dna la voglia di autoderminare il proprio futuro e di disporre di una leadeship; caso unico in questa Europa che si delinea risoluta a porre l´interessse del paese al di sopra di tutto.


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