Se già vi stupisce e vi intriga quanto viene raccontato in “Lie to me”, la serie televisiva in cui il bizzarro dr. Cal Lightman riesce a cogliere dalle espressioni corporee se una persona mente o dice la verità, allora sentita questa.
Due studenti della Oregon Episcopal School, Matt e Akash, rispettivamente di 17 e 16 anni, ispirandosi a un film di fantascienza con Will Smith, hanno iniziato a lavorare su un progetto finalizzato al riconoscimento, da parte di un computer, delle emozioni di un essere umano. In pratica, si sottopone a un software una frase registrata e questo è in grado di riconoscere lo stato d’animo di chi l’ha pronunciata. Certo, dicono i due scienziati in erba, l’algoritmo che hanno realizzato ancora non riconosce sentimenti come la fiducia o il sarcasmo, ma con un certo limite di errore individua la paura, la gioia, la tristezza, la rabbia. E ti pare poco?!
Spiegano i due ragazzi che tutto questo è molto più complicato del riconoscimento vocale di un discorso: in quel caso le possibilità sono un numero finito; in questo caso invece l’obiettivo era molto più sfidante, le variabili in gioco sono davvero infinite.
Matt e Akash hanno vinto molti premi con questa invenzione, compreso il concorso Siemens, uno dei più importanti del paese. Ora si sta pensando alle possibili applicazioni di questo programma, dall’utilizzo con bambini autistici, fino all’integrazione in dispositivi quali telefoni cellulari. I due ragazzi stanno anche studiando un orologio da polso che a seconda dell’emozione percepita dal software, mostra un emoticon con un’espressione diversa e rappresentativa dello stato d’animo di chi lo indossa. Sarà come interagire con i nostri interlocutori con i sottotitoli!