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Tu chiamale se vuoi, emozioni.

Creato il 16 ottobre 2011 da Enricobo2
Tu chiamale se vuoi, emozioni.
Sono proprio un panetto di burro! E non solo in riferimento alle dimensioni di stazza fisica; è proprio una attitudine mentale. Tutto è partito come uno scherzo. Organizzare una presentazione ufficiale del libro, che poi a tutti gli effetti è un non-libro, sarebbe stato davvero una presuntuosa scimiottata di quanto fanno gli scrittori veri e quindi poteva avere un senso solo se giustamente intesa come un divertissement tra amici che hanno conservato la voglia di ridere e di prendersi in giro. Una corretta dose di ironia avrebbe dovuto condire il tutto e farlo rimanere nelle sue giuste proporzioni. Invece accadono sempre cose che cambiano un punto di vista che vuole essere smagato e vicino alla realtà. Così "l'evento", in questo modo era partita l'operazione su Facebook, è sbocciato ieri al Museo della Gambarina, prendendo pieghe inattese. Vi assicuro che vedere tutti quegli amici che hanno voluto essermi vicini, l'aver ricevuto tanti messaggi di affetto da chi ha voluto essermi comunque d'appoggio in questo tragico frangente, mi ha lasciato commosso e anche un po' più stordito di quanto già non lo sia per naturale attitudine. 
La lettura partecipata e coinvolgente degli amici che hanno voluto dare una partecipazione davvero appassionata e professionale mi ha coinvolto emotivamente. Vi assicuro che sono commosso. Le parole che ho sentito, gli scritti che ho ricevuto mi hanno davvero colpito perché li ho sentiti davvero sinceri e non di facciata. Grazie alla Gambarina che ci ha ospitato, grazie a Lauro che ha colorato l'aspetto alessandrino, grazie a Gianni che ha interpretato sé stesso con arguzia e divertimento, grazie a Luciana, così emozionale nella sua interpretazione accorata, grazie a Stefania, mio sostegno indispensabile nelle Transiberiane, che ha dipinto in modo così convincente il mondo sovietico; ma un grazie di cuore soprattutto a Paola, la demiurga che ha costruito tutto questo con l'affetto e la dedizione di una grande amica. Che vi devo dire, doveva essere una presa in giro e invece a momenti mi scappa la lacrima, sono proprio un tenerone indecente, ma non temete, anche se Umberto Eco non è potuto intervenire, mi riprenderò.
Tu chiamale se vuoi, emozioni.
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