La biondina (sempre meno bionda più passa il tempo) quattrenne che frequento tutti i pomeriggi si fa sempre meno coinvolgere in giochi ed attività nuove. Si è fissata con questa cosa di cucinare come la Parodi coinvolgendomi in elaborate preparazioni col pongo colorato e facendole mangiare ai peluche suoi allievi dell’asilo immaginario. Ne ho già parlato in un post di qualche tempo fa sui giochi da fare con una quattrenne pigra e sul mio imminente ricovero al reparto psichiatria (sempre più vicino!). Quindi quando riusciamo a fare una cosa nuova io esulto.
Ieri nel giardinetto di attesa dell’asilo c’erano tanti disegni appesi alla parete ed un libretto sul tavolino che ha attirato l’ attenzione della gnappa: si trattava di “Disegnare il sole” scritto da Bruno Munari nel 1980. Conoscete Munari? È stato un grandissimo innovatore nel campo dell’arte, del design e della grafica del ventesimo secolo. L’artista stimola la creatività, la riflessione, la fantasia e l’immaginazione in modo naturale e nel rispetto di tutti i punti di vista con uno sguardo particolare ai bambini e al rifiuto degli stereotipi.
“Disegnare il sole” è un libricino semplice ma ben fatto, ricco di spiegazioni sul funzionamento del sole e di idee, soluzioni e punti di vista su come disegnarlo, anche se ci può sembrare facilissimo. Accompagnate da semplici spiegazioni vengono proposte tutte le sfumature del cielo al tramonto, il sole dietro alle montagne, il sole che spunta dalle nuvole, il sole che scompare dietro gli alberi in un bosco, dietro una barchetta in mezzo al mare o al grigio dei palazzi, il sole infuocato nel pieno del giallo e arancione della sua potenza. Insomma il sole si può disegnare in mille modi, basta dare ai bambini le informazioni giuste e poi la libertà di esprimersi. Allora ho chiesto alla biondina: “tu lo sai disegnare il sole?” Ti va di provarci a casa seguendo tutti questi spunti? Oh a sorpresa la biondina ne è stata entusiasta (miracolo!).
A casa, sempre tenendo conto dell’azione di disturbo della new entry biondina di un anno, ci siamo armate di tavolino, colori, fogli, colla e forbici e ci siamo sbizzarrite a disegnare e colorare soli di qua e di là con tanto di sfondi creati col volantino dello speedypizza. Si, le cose banali non ci piacciono e col foglio marroncino della pizzeria trovato nella posta abbiamo ritagliato striscette per fare gli alberi del bosco. Ok poi col pongo ci abbiamo giocato lo stesso (una condanna è una condanna) ma una mezzoretta diversa l’abbiamo passata e ci siamo divertite. A volte basta poco.
Speriamo che il trend positivo della creatività continui e di poter andare avanti con alberi e case. Eh si perché Munari ha scritto un’intera collana che comprende anche “Disegnare un albero”, “Disegnare una casa”, “Disegnare una persona” e “Colorare il cielo”. Magari l’asilo ce li fornirà e ci darà nuove speranze (soprattutto a me per non finire ricoverata!).
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