Magazine Diario personale

Tu scrivimi

Da Bussola
Scrivimi
Sono sempre stata pigra nel parlare. Da bambina ho detto la mia prima parola con notevole ritardo rispetto ai miei coetanei. Ho imparato prima a camminare e poi a parlare.
Anche da adulta, le parole mi pesano in bocca. Preferisco il silenzio alle chiacchiere. Lo sanno le mie amiche, che di parole io per natura ne libero poche.
In compenso quelle che libero le penso, non è detto che siano sempre giuste ma quantomeno sono sempre pensate. Con l’aggravante che quando sono sbagliate erano pure pensate.
Sulle parole di carta sono maestra. Carta e inchiostro… o tastiera e byte.
Le parole scritte mi escono bene… le infilo una dietro l’altra come perle di una collana, le attacco, le stacco, faccio vorticare intorno a me, le acquieto su carta, e le sigillo su essa.
Di quelle, si conosco l’arte.
Sebbene mia madre è la più avvezza all’arte letteraria, penso che la passione per lo scrivere l’abbia ereditata da mio padre.
Da piccola le cose importanti me l’ha sempre scritte e mai dette a voce. Le ha sempre curate, pensate e poi quando ha creduto che fossero esattamente come le aveva pensate me le ha donate su un foglio di carta.
Ho sempre letto quelle lettere con un guizzo di trepidazione.
Di seguito uno scatto di Fab alla modella Giovanna N e il video di una canzone che ho spesso pensato fosse stata scritta appositamente per me
Tu scrivimi

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