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Tu sei mia di Elizabeth Anthony

Creato il 10 luglio 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

1. Tu sei mia
2. Breathless for You (inedito in Italia)
3. Da annunciare + altri a seguire

 

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Recensioneù
di MissMarilux

Tu sei mia è l’opera prima della giovane autrice Elizabeth Anthony. Ed è stata una delle mie più grosse delusioni di questo 2014 (in campo letterario si intende). Il romanzo aveva tutte le carte in tavola per conquistarmi e divenire così uno dei miei libri preferiti, ma l’autrice ha preso una strada completamente insensata e ridicola. Mi spiace dirlo brutalmente, ma quando la delusione è cocente non ha senso girare attorno al concetto.

servetta

La storia è molto semplice, quasi banale: una cameriera si innamora del Duca per il quale lavora. Nemici, intrighi e vicende varie ostacoleranno i due ed il loro amore. Insomma la classica trama della “servetta” ed il padrone. Come ho sempre sostenuto nelle mie precedenti recensioni, questi modelli stra-abusati possono generare ottimi libri solo se l’autore ha quella capacità necessaria per rimescolare il tutto e dare così forma a qualcosa di nuovo ed interessante. La Anthony non ha quel quid, non ha niente. Anzi non capisco come questo libro possa essere finito nelle nostre librerie edito dalla Garzanti. Al massimo meriterebbe un’uscita con i Romanzi Mondadori da edicola (e preciso che io adoro i romanzi da Edicola, ma questo volume non meritava una uscita “prestigiosa” a 14.90€)

sophie

Perché dico ciò? Perché lo sviluppo della vicenda ed i personaggi non hanno senso, sono sciocchi, stupidi, privi di logica e di contenuti. Nel libro tre figure la faranno da padrone: Sophie la protagonista, la servetta che diventerà ballerina prima e cantante poi, stupida senza spina dorsale; Lady Beatrice, amante ed “amica” della nostra Sophie, in realtà villan della storia, tipico personaggio volutamente cinico privo però di qualsiasi profondità; il Duca, Lord Ashley o Mr Maldon, un “Christian Grey” di inizi ‘900, pieno di complessi e di ferite fisiche e mentali, privo anche lui di qualsiasi introspezione psicologica vera.

Quello che manca a questi personaggi è la psicologia: se per la Villan possiamo chiudere

ladybeatrice
un occhio (e solo leggendo il libro potrete capire il senso di questa frase) per Sophie e Lord Ashley no. Le loro azioni sono un perenne balletto di fughe ed equivoci. Perché Sophie scappa almeno 4 o 5 volte da Ashley a causa delle sue insicurezze mentali e delle macchinazioni di Beatrice, macchinazioni che sono evidenti in quanto Beatrice rivela il suo vero essere a Sophie dopo un centinaio di pagine. Apro una parentesi per Beatrice, questo personaggio non fa mai finta di essere buono o dolce con la nostra eroina, la usa per i suoi mezzi più biechi, ne fa la sua amante per debosciati motivi, e non ne fa mistero alla ragazza, MAI. La servetta cosa fa invece? Le crede ogni santissima volta che la incontrerà. Ma siamo seri, ha senso ciò? No, decisamente no.

Tornando invece agli equivoci, anche qui non c’è proprio niente da fare. Tale artificio o lo si costruisce con un senso ed uno spessore o lo si lascia perdere, altrimenti si rischia di finire al livello della peggior telenovelas brasiliana. Sophie ascolta mezza chiacchiera da Beatrice e puff, scappa via dal suo amore

lordashley
. Non parla mai con lui, non gli chiede vere spiegazioni. Non c’è niente di più fastidioso in questi comportamenti. Quando si imbatte in Ashley l’unica cosa che sa fare è sesso con lui. Non c’è amore, non c’è complicità fra i due, solo squallidi amplessi che sembrano essere il perno della loro storia (La ragazza non fa altro che vantarsi di quante volte lui la faccia venire e/o godere con le sue amiche, what?! Ma non era una storia d’amore?). Ashley ha un passato molto difficile ma viene liquidato in poche righe. Eppure solo quello sarebbe bastato a reggere l’intera trama, invece via! raccontato e dimenticato. Mah!
Quanto al resto dei personaggi, sono tutti dimenticabilissimi; macchie sbiadite che riempiono le pagine fra un coito e l’altro. Insomma trama e sviluppo narrativo da cestinare.

Quanto allo stile dell’autrice non mi sento di elogiare nemmeno quello. Troppo semplice, frettoloso, pieno di ripetizioni e di descrizioni sessuali di cui francamente, se ne poteva fare a meno. Anche qui una piena bocciatura. La storia prevede altri due libri, il secondo con protagonista la pupilla del Duca, Madeline, in cui vedremo ancora Sophie e Ashley con il loro dannato happy end, nel terzo pare che il protagonista sia il figlio della coppietta principale. Non so se li vedremo mai in Italia, ma di una cosa sono sicura: io me ne starò bene alla larga!

Elisa

Ps: sulla fascetta pubblicitaria del libro c’è scritto “appassionante come Elisa di Rivombrosa, coinvolgente come Downton Abbey”. Io non ho mai visto Downton Abbey ma conosco a memoria Elisa, questo romanzo non ha NIENTE del telefilm ideato da Cinzia Th Torrini. Se questa frase dovesse stuzzicare la vostra curiosità, sappiate che è una menzogna. E ve lo dico perché io grazie a questa frase, ci son cascata con tutte le scarpe. Dannati pubblicitari!

Voto

 

1Astelle

 

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