È stata una settimana scoppiettante nel mondo della moda. Non avevo fatto in tempo a finire di fare divagazioni sullo stalking che arrivavano notizie da brivido. Tipo quella della richiesta da parte del PM di ingabbiare Dolce e Gabbana per due anni e mezzo, facendoci tirare un grande e profondissimo sospiro di sollievo all’idea di veder scomparire modelle travestite da Madonne sicule nel bel mezzo di una gang bang o calciatori vista pacco. Come ho già avuto modo di dire su Twitter, non vediamo l’ora di vedere una P/E a righe bianche e nere.
Restando in tema di calciatori, la settimana è stata aperta dall’ENTUSIASMANTE notizia del festeggiamento dei 10 anni del cuore rosso di Sweet Years. Sembra passata una vita (e in effetti, è più o meno così) da quando il Bobone nazionale esultava per un gol tirandosi su la maglietta e mostrando quel logo che ricordava più quello di un gelato che uno di moda. Sapere che il business di Vieri insieme al suo amico Paolo Maldini smuove una cosa come 45 milioni di euro all’anno mi ha messo addosso una voglia di fare e di impegnarmi nelle mansioni quotidiane che non ve la sto a spiegare.
Ma la parte divertente è arrivata al momento della conferenza stampa, quando Bobone, per gli amici di Twittè Zio Porcone, riversava in una condizione di evidente fattanza stanchezza e si risvegliava solo nel momento in cui veniva interpellato da un ufficio stampa palesemente a disagio.
Il nostro bomber ormai passa la propria vita a retwittare e, per sua stessa ammissione (“Ho portato qui la prima maglia Sweet Years che ho indossato, ma adesso non ci sto più dentro!”), a mangiare. Vi agevolo a tal proposito un’immagine in cui Maldini al suo cospetto sembra l’ultimo dei rachitici (nonchè dei lord). Molto strategica anche la scelta di indossare per l’occasione una polo logata Ralph Lauren.
Dopo un simile evento (culminato, tra le altre cose, con un sobrissimo party al Byblos, con una percentuale di presenze femminili interessate proprio a verificare nel dettaglio il giro d’affari del marchio), mercoledì è stata la volta di Belen. La prezzemolina con un debole per la pasta fredda del Mc ha infatti debuttato con una linea dal nome che più rappresenta lei e il suo lato B: Imperfect, o meglio, !M?ERFECT, perchè la punteggiatura quando non si sa dove metterla in una frase viene sempre comoda. La collezione è, manco a dirlo, visionaria, e cucita su misura, secondo Belen, “per quelle che nel tempo libero sono easy e sportive” (leggi: le olgettine dal salumiere). Insomma, la nostra deve avere ritagliato tutti gli outfit delle varie Cameron Diaz e Eva Longoria da Walmart, dando vita a una poverata con cui non accompagneremmo nemmeno Corona in palestra per scappare in Spagna dall’uscita di emergenza. Dal parterre, osservava i sofisticati look mutande di jeans-felpona, anche Stefano, che vi assicuro lo immagino molto più farsi dare una ripassata in padella che cambiare pannolini a Santiago. Ma si sa che curve e amore possono tutto, soprattutto davanti a capolavori del design moderno come questo:
Meno male ci si è messo di mezzo Riccardo Tisci, che sul finale ha dato un colpo di coda alla settimana con la sua pre-collezione uomo per la primavera 2014. Per Givenchy lo stilista ha ideato questa linea che non credo di riuscire a definire, su cui comunque incombe un’unica certezza: la tragedia di non riuscire a scegliere tra il camouflage e i motivi a fiori. Nel dubbio, il miglior amico di Madonna e di Maria Carla Boscono, ha optato per un simpatico pot-pourri. Per chiudere una settimana, direi, tutto sommato tranquilla.
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