Un’altra segnalazione. Avvistata su Oggi e altri rotocalchi, è la pubblicità del Grana Padano.
L’immagine mostra lo stereotipo della donna madre, figlia e sorella e in più ci mostra lo stereotipo più diffuso quando si tratta di donna e pubblicità: l’aspetto estetico e l’ossessione dell’eterna giovinezza. Se possiamo tollerare un pochino di più le pubblicità di anticellulite e di creme antirughe, questa che pubblicizza un formaggio che non ha nulla a che fare con questo messaggio proprio non ci va giù.
Non ci vanno giù gli stereotipi anni cinquanta e il solito messaggio che richiama all’aspetto estetico come se le donne dovessero mangiare e avere i sensi di colpa se non consumano alimenti che le permettono di conservare un bell’aspetto.
Perchè una quarantenne dovrebbe assomigliare a tutti i costi alla figlia ventenne?
Questa tendenza la troviamo anche in televisione. Chirurgia estetica per contratto perchè se sei donna e hai le rughe commetti un reato. Devi sembrare una bambina perchè agli uomini piacciono le ragazzine.
Questa pubblicità non sembra nemmeno adatta al contesto in cui viviamo. Siamo nel 2010 e sembra che la madre dovrebbe fare a gara con la figlia e sembrare giovane cancellando ogni fatica della maternità.
Mi chiedo perchè la maternità nelle pubblicità made in italy viene presa con leggerezza. E perchè le donne nella pubblicità devono essere divise tra madri, mogli, figlie e sorelle, prostitute, escort, amanti e veline tutte con l’ossessione della bellezza e del sex-appeal?
Non c’è cosa più sessista di vedere una pubblicità che stereotipa il messaggio, rimandando ai pettegolezzi e civetterie femminili, che poi in realtà sono fatte da uomini che credono le donne siano ochette giulive o involucri di carne con l’anoressia nervosa.