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Tumore maligno del fegato, esperti di Area Vasta Romagna a confronto a Forlì

Da Apietrarota


Mercoledì 6 giugno, convegno “Epatocarcinoma oggi. Dall’epidemiologia al trattamento multidisciplinare”, promosso dall’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ausl di Forlì
Professionisti di tutta l’Area Vasta Romagna a Forlì per confrontarsi sul tumore maligno del fegato. L’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ausl di Forlì, diretta dal prof. Enrico Ricci, organizza, infatti, col patrocinio dell’Associazione forlivese per le malattie del fegato, il convegno “Epatocarcinoma oggi. Dall’epidemiologia al trattamento multidisciplinare”, in programma domani, mercoledì 6 giugno 2012, alle 14, nella sala Pieratelli dell’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì.
L’incontro è stato promosso per presentare gli ultimi dati relativi all’epidemiologia nel territorio delle quattro Aziende romagnole e, alla luce di questi, mettere a punto, insieme, le migliori strategie di trattamento dei pazienti. Sicuramente vincente, come dimostra l’esperienza degli ultimi anni, è la multidisciplinarietà, indispensabile per realizzare reti in grado di garantire un approccio più moderno alla cura del malato. Nel dibattito, verranno, quindi, proposti modelli organizzativi innovativi che consentano di attuare questo tipo di approccio. Contestualmente, ci si confronterà sulle ultime terapie oggi disponibili, come la chemioembolizzazione e i farmaci antiangiogenetici (farmaci in grado di far crescere i vasi sangugni), senza dimenticare quelle “classiche” quali la resezione chirurgica, i trattamenti percutanei, e, naturalmente, il trapianto di fegato. Tali trattamenti consentono di prolungare la sopravvivenza nei pazienti affetti da epatocarcinoma, ragion per cui è fondamentale scegliere quelli più appropriati a ogni singolo caso. Per riuscirci, tuttavia, è indispensabile che sorveglianza, diagnosi e stadiazione della malattia siano precise e corrette; anche questi argomenti, naturalmente, saranno al centro del dibattito.
L’epatocarcinoma si sviluppa in più dell’80% dei casi, in un fegato cirrotico. Fra i fattori di rischio, l’epatite cronica B, che colpisce 350 milioni di persone al mondo, è uno dei principali, visto che l’epatocarcinoma presenta un’incidenza annuale del 2-6 per cento nei cirrotici. Da sottolineare che il 20-30% dei 170 milioni d’individui infettati dal virus C può sviluppare la cirrosi; e, in questo caso, l’incidenza annuale di epatocarcinoma è del 3-5 per cento. Altro fattore di rischio è sicuramente l’alcol, responsabile, o concausa, della malattia, nel 30-40 per cento dei casi.
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