Magazine Cultura
L’INTERVISTA Sono andato a rivedere l’intervista che abbiamo realizzato qualche mese fa, e mi è caduto l’occhio sulla seguente risposta: “ Steve Jobs era un vulcano…”. Esiste un link tra iTunas! E Vulcano, tra il pensiero di Jobs e la vostra rapidità d’azione? Forse non c’è questa forte connessione. Si può forse affermare che siamo un po’ vulcanici visto che tra iTunas e Vulcano è passato meno di un anno, questo si. Che poi si possano trovare delle analogie sulla creatività di una band e la creatività di un creativo come Jobs ... lasciamo a voi il piacere della comparazione. Certo è che la società d’oggi corre forte, a ritmi da rockabilly scatenato; nel disco infatti abbiamo inserito anche dei momenti più slow food che fanno solo bene. Bisognerebbe forse che tutti imparassimo ad essere più vulcanici a ritmi slow food rivalutando le emozioni e la tanto bistrattata arte.
Che cosa racconta la musica di “Vulcano”? Vulcano parla di temi appartenenti al mondo rockabilly per cui ci sono sicuramente le gioie ed i dolori ovvero: Donne e Motori! Diciamo che in varie forme le liriche raccontano di storie di vita che comunque non sono relegate ad un passato lontano e non più attuale, bensì a passioni attuali accompagnate da una musica con uno stile ben definito.
Mi pare d’obbligo citare il nuovo medley, un po’ misterioso: potete svelare qualche piccolo segreto? Ci siamo divertiti come dei matti ad arrangiare questo nuovo medley: l’Heavy Medley. Dopo l’avventura con George Harrison di iTunas abbiamo pensato che sarebbe stato forte prenderci cura di band storiche nel genere dell’Hard Rock e dell’Heavy Metal, e così abbiamo deciso di riarrangiare completamente Hells Bells degli AC/DC, Run to the Hills degli Iron Maiden ed Enter Sandman dei Metallica. Il risultato ci sembra bello esplosivo, in alcuni casi si fa veramente fatica a riconoscere di che song originale si tratta.
Nell’album compare una sostanziosa sezione fiati in qualità di ospite. Mi raccontate come è avvenuta la scelta? Alessandro Arcuri, il contrabbassista dei Tunatones, è diplomato al conservatorio in arrangiamento Jazz. In sala prove ha avuto la super idea di inserire una sezione fiati nel Medley e tutti siamo rimasti entusiasti della cosa. Ale si è dunque ingegnato nella scrittura delle partiture e successivamente nella direzione della sezione fiati ... a voi il giudizio. Sarebbe bello che ci fosse il budget per fare dei concerti con al seguito la sezione fiati al completo. La speranza è l’ultima a morire si dice!
Che cosa hanno fatto di interessante, musicalmente parlando, i Tunatones, nell’ultimo anno? Abbiamo fatto concerti su concerti, e tra i vari abbiamo affinato i pezzi di Vulcano anche presentandoli dal vivo, come si faceva negli anni d’oro in cui le band testavano la nuova musica live prima di registrarla. In questo “pellegrinare” di club in club e di festival in festival abbiamo anche avuto modo di suonare all’estero, e l’esperienza è stata super! Siamo stati molto contenti.
Siete attivi, in fase live, anche oltre i nostri confini. Fuor di retorica, quali sono le sostanziali differenze cultural musicali tra … noi e gli altri? Abbiamo avuto modo di suonare di fronte ad un pubblico spagnolo e la risposta è stata meravigliosa. Sembra proprio che in Spagna il Rock & Roll ed il Rockabilly siano molto apprezzati. Sostanzialmente all’estero devi rapportarti con un pubblico che è culturalmente diverso da quello Italiano e questo personalmente ci accende. Sei spinto a dare ancor di più per farti valere, per dimostrare che l’Italia ha musicisti validi e che anche gli Italiani sanno fare il Rock. Purtroppo, forse questo è anche giustificato da quello che passano le Major all’estero, siamo visti come il paese del bel canto non del Rock e del Groove.
Fate musica con tracce di “passato”, registrate in analogico, siete di base un trio… eppure proponete freschezza e novità: mi verrebbe da dire che la qualità abbatte ogni giudizio basato su stereotipi! Provate ad autofotografarvi e a definire cosa sia la “buona musica”. La buona musica è la musica d’emozione, è la musica fatta con il cuore senza barriere di genere e lontana da calcoli commerciali. E’ espressione di energia e vibrazioni umane perchè fatta da uomini che si emozionano creandola e suonandola. Proponiamo freschezza e novità (grazie per il complimento) perché noi siamo semplicemente così. Registrare su nastro analogico suonando live le tracce base e limitando gli overdubs ci permette di conservare la spontaneità e l’energia che poi si sente in egual misura nei concerti. Questi sono i Tunatones.
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