La notizia più che positiva del giorno è che congiuntamente la Banca Africana di Sviluppo e la Banca Mondiale hanno stanziato un miliardo di dollari in due per favorire la ripresa politica, economica e sociale in Tunisia, dopo la cacciata del regime di Ben Alì e dei suoi manutengoli ben pasciuti.
In breve, questo denaro dovrebbe servire e ci si augura che servirà a far ripartire la "locomotiva" Tunisia, che al momento, dopo la scoppiettante rivolta di piazza, che tante speranze ha alimentato specie nel cuore dei giovani tunisini alla ricerca di un vero progetto di vita per l'avvenire,segna soltanto il passo.
E segna il passo con uomini "vecchi" e stanchi (lo abbiamo visto noi italiani, anche ultimamente, durante il viaggio del nostro ministro degli Esteri a Tunisi per trattare con il governo provvisorio ).
Vecchi ancorati per altro , per certi versi , ancora a modalità di gestione del passato remoto.
L'importante sarà invece che questo denaro"ultimo" venga sul serio ben amministrato e non finisca nelle solite tasche dei furbetti, che non mancano neanche dall'altra parte del Mediterraneo.
En passant, prima di chiudere, c'è da evidenziare inoltre , per oggi ,che anche dalla Costa d'Avorio si hanno notizie interessanti di una pur timida ripresa della vita sociale, dopo i disordini dei giorni scorsi, grazie alla riapertura, anche qui, delle banche, degli esercizi commerciali e sopratutto delle scuole.
Mentre gli stessi soldati,partigiani di una fazione o dell'altra, placatosi almeno in parte il clima di guerra civile, generato dalle ultime nefaste elezioni presidenziali, hanno fatto rientro nelle caserme.
Insomma democrazia e pace in Africa, che si tratti di Tunisia o di Costa d'Avorio poco importa , significa innanzitutto assenza di corruzione e trasparenza nella gestione politica.
Sono cose che ben sappiamo.
Solo esse possono garantire stabilità e una certa tranquillità alla gente comune, che si arrabbatta, ovunque, sotto qualunque cielo, per vivere con dignità.
Perché questo sia realtà, ci vuole tuttavia istruzione e quindi scuole.
Aggiungo io.
Solo la scuola, infatti, offre la garanzia di una autentica crescita civica in tutti i gangli della società.Di ogni società.
Solo la scuola può rendere gli uomini e le donne non più schiavi ma padroni di sé.
Il denaro è utilissimo.
Ma bisogna anche saperlo e volerlo spendere nel modo giusto.
La variabile umana in ciò è fondamentale. E questo non riguarda solo il continente africano ma ogni angolo del mondo conosciuto.
Italia inclusa.
Un paese di corrotti e corruttori non può fare molta strada e, in effetti, non la fa. A qualunque latitudine.
Quanto alla scuola poi, in Italia, secondo un Rapporto OCSE la spesa pubblica è pari al 9% del totale della spesa pubblica totale.
Ossia il livello più basso tra i paesi industrializzati, che hanno una media complessiva del 13%.
Significa qualcosa questo dato?
Io direi che significa e spiega tante cose della nostra quotidianità.
Perciò Africa, Europa, Italia...si dovrebbe tutti e tutti insieme mettere al primo posto una solidarietà vera per sognare gli altri come ora non sono.
Perché ciascuno-ricordiamolo- cresce solo se sognato.
E non venitemi a dire che sono un'utopista.
Il mondo tutto, oggi più di ieri ,ha proprio bisogno d'utopia in quanto solo uno sforzo sull'impossibile rende, talora, possibile il futuro.
Un futuro di certo migliore del presente.
La Storia insegna.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)