Turchia: dopo Twitter, anche Youtube è stato bloccato
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Secondo il Presidente della Turchia Erdogan, le opposizione stanno utilizzando i siti web e i social network per diffondere false notizie su di lui, con il solo obiettivo di far cadere la sua popolarità e far crescere così il malcontento. Tramite il social network Twitter, sempre secondo il Presidente, le opposizioni pubblicavano false notizie che poi venivano condivise e in pochi minuti facevano il giro del mondo.
Ieri è stata la volta di Youtube, che veniva utilizzato per trasmettere una simil specie di canale televisivo, dove era stata pubblicata una sua falsa dichiarazione in cui diceva di voler invadere a Siria, con tanto di piano ben congegnato, durante un incontro per la sicurezza nazionale.
Oltre a chiedere a Youtube di eliminare quella registrazione, il blocco in tutta la Turchia è stato imposto, mentre è stato rimosso quello da Twitter, anche se il ripristino completo richiederà almeno trenta giorni. L’opposizione invece parla di un Watergate turco, perchè un Presidente non può limitare in questo modo la diffusione delle notizie in tutto il mondo, e nemmeno limitare la copertura di un’emittente televisiva: KanalTurk, un canale che prima trasmetteva a livello nazionale, si è vista bloccare la licenza dal Governo, che ne ha limitato la diffusione a regionale.
Nonostante le mille battaglie e la diffusione in tutto il mondo di queste limitazioni alla libertà di informazione, Erdogan continua con la sua linea dura, almeno fino a domenica, giorno delle elezioni.
di Alessandro Bovo
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