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ITW a Giuseppe Miroglio, amministratore delegato dell'omonima azienda tessile di Alba, che ha parlato a Develop.med della sua esperienza sul mercato turco, dal 2008 in joint venture con la famiglia Ayaydın. "I risultati sono estremamente soddisfacenti e addirittura superiori alle aspettative" - ci ha detto il dottor Miroglio -. Consideriamo il mercato della vendita al dettaglio (retail) in Turchia come il mercato del futuro".L'industria turca della moda si è data appuntamento, dall'8 al 10 maggio, nel nuovo hotel di lusso Shangri-La sul Bosforo, per la sesta International Fashion Conference organizzata dall'Associazione dei produttori di abbigliamento (Tgsd). Ospite d'onore il primo ministro Recep Tayyp Erdoğan, che durante la serata di gala ha lanciato agli imprenditori una sfida: riuscire ad "avere almeno 10 grandi brand internazionali entro il 2023", mentre nel corso della conferenza vera e propria sono intervenuti il ministro per gli affari europei Egemen Bağış, esperti e designer interazionali, businessmen operativi in Turchia.
Tra questi Giuseppe Miroglio, amministratore delegato dell'omonima azienda tessile di Alba, che ha parlato a Develop.med della sua esperienza sul mercato turco: "Tutto è iniziato nel 2007, ero a Cernobbio per un convegno e sono rimasto colpito dalla presentazione entusiasta del ministro delle finanze Kemal Unakıtan. Ho deciso di andare a vedere con i miei occhi e nel 2008 abbiamo lanciato una joint-venture con la famiglia Ayaydın". D'altra parte, la presenza in Turchia non è un episodio isolato, ma fa parte di una vera e propria strategia di internazionalizzazione: il gruppo Miroglio è presente anche in Cina e in Russia. In questo modo - nonostante il 70% delle vendite avvenga ancora in Europa occidentale - gli effetti negativi della crisi economica si sono fatti sentire meno. Una strategia "glocale": "globale, ma con una forte presenza locale".
La Ayaydın-Miroglio possiede tre conosciutissime linee di abbigliamento femminile (readymade e prêt-à-porter) - Ipekyol, Twist e Machka - lanciate rispettivamente nel 1986, nel 1997 e nel 2004. La scelta della Ayaydın come partner privilegiato è stata suggerita "dall'immagine del gruppo e dei suoi brand, dalla qualità dei suoi prodotti, dall'approccio 'orientato al cliente', dalla presenza di una rete di negozi al dettaglio". Simili sono nell'enfasi sulle tradizioni di famiglia, l'esperienza nell'abbigliamento femminile, la scelta di possedere (o dare in franchising) propri negozi per la vendita in patria e all'estero. La formula prescelta è quella della joint-venture al 50% (in sostanza, il gruppo italiano ha acquisito il 50% del gruppo turco), nell'ottica di "fondere la storia ultra-centennale della Miroglio e i 25 anni di successi della Ayaydın". Il presidente del gruppo è Yalçın Ayaydın, il vice-presidente proprio Giuseppe Miroglio.
E questa formula si è rivelata vincente: "i risultati sono estremamente soddisfacenti e addirittura superiori alle aspettative" - ci ha detto il dottor Miroglio -. Consideriamo il mercato della vendita al dettaglio (retail) in Turchia come il mercato del futuro". I numeri sono in effetti eloquenti: nel giro di cinque anni l'azienda ha infatti raddoppiato il suo valore di mercato, da 90 a 180 milioni di euro. Ogni anno vengono preparate 16 collezioni, sei per Ipekyol, sei per Twist e quattro per Machka. Le ragioni di questo successo sono molteplici: "in Turchia - ci dice l'Ad - un po' come in Italia, c'è una vera e propria passione per lo stile e per la moda". E aggiunge: "La sua popolazione giovane ne fa un grande mercato".
Ma la Ayaydın-Miroglio non vuole fermarsi al mercato turco: l'obiettivo, oltre a consolidare le posizioni in Europa centrale e orientale, è quello di penetrare nel ricco Medio Oriente, verso il quale la Turchia funge da ideale trampolino e dove le opportunità sono immense. Il primo passo è già stato compiuto con l'apertura di un negozio della Ipekyol - per la donna in carriera, abbigliamento stylish, trendy, confortevole - in Kuwait, mentre la Miroglio pensa a una nuova partnership in Brasile.
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