Turchia, Polizia sequestra giornale anti-Erdogan

È stato sequestrato nella giornata di sabato 4 marzo il quotidiano turco "Zaman", il giornale d'opposizione più letto in Turchia. La polizia ha fatto irruzione in redazione usando cannoni ad acqua e gas lacrimogeni ed impedendo ai giornalisti di fare ingresso sul luogo di lavoro.

L'azione è avvenuta dopo la decisione presa da un tribunale di Istanbul di porre sotto amministrazione controllata il gruppo editoriale che controlla il quotidiano. Il giornale è infatti legato il magnate e imam Fethullah Gulen, ex alleato del presidente Recep Tayyip Erdogan ed oggi uno dei suoi principali oppositori.

Abdulhamit Bilici, direttore di Zaman, ha parlato di "Una pagina nera per la storia della democrazia", mentre il giornalista Emre Soncan ha scritto su Twitter "Il governo turco ha sequestrato una delle ultime voci critiche della Turchia... È la fine della democrazia". Sul social network è diventato immediatamente popolare l'hashtag #ZamanDaily ed ha già provocato diverse reazioni e proteste per la libertà di stampa in Turchia. L'accusa rivolta al gruppo editoriale Feza è di "propaganda terroristica" a favore del presunto "Stato parallelo" creato dal proprietario.

Zaman è il quotidiano più diffuso nel Paese, con una tiratura di 650mila copie quotidiane. Sevgi Akarcesme, direttrice dell'edizione in inglese del quotidiano, ha dichiarato che la redazione sta lavorando all'ultimo numero del giornale prima della sua chiusura: "Lavoriamo all'ultima uscita. Il governo ha sequestrato il nostro quotidiano. Questa è la fine della libertà dei media in Turchia, è un atto contro la costituzione. E' un giorno triste e di cui vergognarsi".

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