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Turchiaraduno à Paris – Part Une

Creato il 23 novembre 2013 da Vlao
Tour Eiffel

La Tour Eiffel

Ridendo e scherzando son passati già tre mesi da quando si prenotava per il Turchiaraduno. Una scelta fatta per tempo quando a tutti è sembrata un’ottima scusa quella di di andare a trovare la cassiera ufficiale, di stanza a Parigi.

In fondo con le tariffe low cost, ormai si spende meno a volare in una capitale europea piuttosto che prendere il treno e spostarsi per l’Italia. E poi, essendo tutti provenienti da regioni diverse, Parigi è un’ottima meta equidistante ed equiscomoda per ciascuno.

Chi da Bergamo, chi da Roma, chi da Bologna tutti rotta sulla capitale transalpina. Chi alle 7, chi alle 9, chi alle 10 l’appuntamento è all’Aloha Hostel, lo scalcinato ostello che ci ospiterà per il weekend oltralpe.

L’equipaggio ormai collaudato, Vlao-Cometa-Bratz parte alla volta di Bologna alle 3:00 a.m. considerando un congruo margine per non perdere l’aereo… l’esperienza insegna! Nonostante infatti sbaglino strada un paio di volte, riescono ad accomodarsi sul volo Ryanair che li conduce rapidamente ad uno sperduto aeroporto nella campagna parigina dove, come da copione, si ritrovano con i bergamaschi Lupin e l’Italian sister con i quali si accomodano al bar a trangugiare baguettes in attesa della ritardataria romana Martimarti.

Metropolitaine

La Metropolitaine

Un ora e passa di pullman e siamo alla ville lumiere! Rotta verso rue Borromée dove scopriremo la nostra topaia, lasceremo i bagagli e ci fionderemo sotto la torre Eiffel.

Non è tutto così facile come sembrerebbe, mentre Vlao ha difficoltà a sorpassare i tornelli di entrata alla Metropolitaine, il Cometa viene masticato dalle porte automatiche del trenino carnivoro. Non ci aspettavamo questa ostilità da parte di Parigi! Riusciamo ad uscire indenni dalla casa delle streghe a Volontaires, la nostra fermata.

Recuperiamo Lauragrande che dice di aspettarci sotto una fantomatica impalcatura rotonda piena di bandiere. In realtà la ritroviamo davanti all’Hôtel des Invalides, comunque sia… l’abbiamo trovata!

Ci avviciniamo alla torre che più diventa grande e più ci fa effetto. Vediamo la gente che si arrampica a piedi, gli ascensori rossi che fanno su e giù… ci prende voglia, ma prima dobbiamo mangiare! Recuperiamo Fotofrancesca, giunta in tempo per aggiungersi al tavolo imbandito per pranzo, e cominciamo ad azzannare le prime oche e le prime entrecote.

Arc de Triomphe

L’Arc de Triomphe

Saziati gli istinti primordiali, cominciamo la lunga camminata che ci porterà ad ammirare la fontana del Trocadero, a fare foto stupide all’Arc de Triomphe, a scendere per gli Champs-Élysées fino a raggiungere Place de la Concorde.

E’ un freddo cane, l’inverno è già arrivato e il cappello di lana è obbligatorio, in più le nostre sveglie prima dell’alba cominciano a farsi sentire. Cerchiamo la metro più vicina e via verso Volontaires la stazione metro che alla fine conosceremo come le nostre tasche.

A questo punto Vlao sventola bandiera bianca e coniglia mestamente la cena a base di crepes che la cassiera ha pianificato per il gruppetto. La batteria è a zero… non c’è ricarica che tenga se non una bella dormita di 10 ore per essere pronti e pimpanti per il giorno seguente.

Anche gli altri, dopo cena non gironzolano più di tanto, anche perché sanno che li aspetta la fila per usufruire dell’unico bagno dell’Aloha Hostel… chi arriva ultimo… la fa in corridoioooo!


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