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Turismo culturale in Puglia: vi piace l’idea di un Parco narrativo nel Salento?

Creato il 19 febbraio 2016 da Maryandthebooks @MaryTraf
Turismo culturale in Puglia: vi piace l’idea di un Parco narrativo nel Salento?

E' sempre meravigliosamente suggestivo trovarsi sulla piazza del Santuario, lanciare lo sguardo oltre il faro bianco e immaginare che, lì davanti, avviene l'incontro di due mari.

Siamo a Santa Maria di Leuca, lembo estremo del Salento, e qui la tradizione vuole che si incontrino il Mare Adriatico e lo Ionio. Che, in realtà, ufficialmente si uniscono altrove, un po' più a nord, in un luogo altrettanto magico, ovvero Punta Palascia con un faro altrettanto bianco e a picco mozzafiato sull'azzurro del mare e dell'orizzonte.

(Non resisto, devo mostrarvelo, eccolo qui, il Faro di Punta Palascia, in una limpida e ventosa giornata del dicembre passato:)

Ma poco importa. E' bello comunque arrivare in questa punta estrema di Puglia e immaginarsi alla fine di qualcosa che scivola verso il mare, e verso altre sponde. Finibus terrae appunto. Che poi le altre sponde, più che a sud, guardano a Oriente, è lì che sfila il nostro sguardo. In ogni caso, terre estreme anche queste. Terre che raccontano, e qualcuno ha pensato di raccoglierle queste storie, e fare dell'essere periferici un punto di forza.

E' nato infatti un progetto che mi incuriosisce molto e che, come sempre quando le idee virtuose arrivano dalla mia Puglia, voglio condividere con voi. Parla di turismo culturale in Puglia.
Si chiama "Parco Narrativo delle Terre Estreme" (e chissà se nell'ispirazione del nome ha giocato in qualche modo il bestseller di Jon Krakauer che racconta la storia di Chris McCandless?) ed è il vincitore edel 2015 del bando regionale "Laboratori Urbani - Mettici le mani", destinato alle organizzazioni giovanili pugliesi. Ed è stato presentato qualche giorno fa dall' associazione Sherazade, già creatrice dell'app dedicata al Salento che geolocalizza storie, miti e personaggi del passato e li fa rivivere attraverso voci e musica. E poi diversi i partner culturali locali.
Perchè si tratta di un'idea collaborativa: la sfida è geolocalizzare, far rivivere e mettere in rete le storie che raccontano il territorio del capo di Leuca, ovvero un lembo di terra estrema in Italia ma terra di incontri e crocevia innato.
E naturalmente arrivare a creare veri percorsi turistici. Intanto il primo obiettivo è quello di realizzare un centro di ricerca sulle comunicazioni di confine, insieme alla creazione di una "biblioteca immateriale", dove poter "ascoltare" queste voci del luogo in maniera multimediale.

E anche la location scelta non è casuale: si tratta infatti dello spazio LaStation, ovvero un casello ferroviario molto particolare, quello della stazione di Gagliano del Capo, capolinea delle Ferrovie Sud-Est, perchè oltre, con treno e binari, non si va. Oltre comincia il mare.


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