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Turismo responsabile: cos’è, come si fa

Creato il 12 giugno 2011 da Giuseppecocco @giuseppecocco

Turismo responsabile: cos’è, come si faUn libro che merita d’esser letto fin dall’introduzione, dedicata alla storia non solo del turismo responsabile, ma anche dei principi e delle idee che lo hanno fatto nascere e lo alimentano.

Nella prima parte si affronta anche la questione terminologica, offrendo al lettore un glossario che permette di padroneggiare meglio le diverse definizioni di turismo.

Interessante e completa la storia e le date che hanno segnato l’evoluzione internazionale del turismo responsabile dagli anni ’60 a oggi, i vari documenti emanati nel tempo, e l’elencazione di tutte le sigle delle associazioni.

Seguono, nel primo capitolo, i principi e le regole del turismo responsabile che torneranno – sotto forma di esempi concreti, spunti di riflessione e buone pratiche – anche negli altri capitoli, trasformando parole astratte e concetti teorici in fatti reali. Questi fondamenti vengono messi in relazione alle certificazioni esistenti, alla Responsabilità Sociale di Impresa e alle più diffuse eco-etichette e marchi di settore (italiane, europee e mondiali), gettando uno sguardo sulle prospettive di sviluppo. Una panoramica utile non solo a chi viaggia e desidera capire il significato di simboli quali margherite, foglie, bandierine colorate, ecc., ma anche a chi progetta di aprire un’attività turistica rispettando canoni ecologici e regole di sostenibilità.

Nel secondo capitolo entra in scena il viaggiatore, che passo dopo passo viene accompagnato a intraprendereun viaggio responsabile, fin dalla fase della preparazione. I consigli su come organizzarsi e su come informarsi (un box è dedicato alla situazione della stampa turistica in Italia) sono pensati sia per chi ama il fai-da-te sia per chi preferisce viaggiare con gruppi organizzati. A entrambi, suggerimenti su che cosa NON mettere in valigia!

Il libro prosegue invitando il lettore ad assaporare il piacere dell’andare (e non solo quello di arrivare): si parla di tempo e di spazio, analizzando i concetti di lentezza e profondità, descrivendo esperienze come le microvacanze e le vacanze di prossimità. Tra gli altri, argomenti quali l’utilizzo dei mezzi pubblici, la scelta dei trasporti in base alla loro eco-compatibilità, le vie d’acqua, il plein air e i “viaggi a quattro zampe”, per concludere con una riflessione sugli spostamenti in aereo.

Alla filosofia e allo stile di viaggio è dedicato il capitolo successivo che – lungi dall’essere una riflessione puramente teorica – offre consigli pratici su come affrontare usi e costumi diversi dai propri, come rendere lo shopping “sostenibile” e come destreggiarsi con l’arte del mercanteggiamento; consigli anche sull’abbigliamento da viaggio e lapreparazione del bagaglio. Trattando dei rapporti con la popolazione locale, si affronta anche uno degli argomenti più difficili: la triste realtà del turismo sessuale, anche a danno dei minori.

Nella seconda parte del libro il lettore può sognare – e iniziare a pianificare – il suo prossimo viaggio: trova infatti, itinerari, viaggi e vacanze per scoprire il mondo in modo responsabile. E divertente! Si parte dal Bel Paese, riscoperto viaggiando su strade secondarie o guardando destinazioni ben note con uno sguardo nuovo (ad esempio soggiornando negli Alberghi Diffusi, nelle Comunità Ospitali, nelle terre confiscate alla criminalità organizzata; andando alla scoperta di arti tradizionali e antichi mestieri ma anche delle frontiere più recenti raggiunte dalla bioedilizia e dalla bioarchitettura…).

Il viaggio prosegue attraverso tutti i continenti: ampio spazio vien dato alle “classiche” destinazioni nel Sud del mondo, come ad esempio Argentina, Brasile, Perù e Messico; Namibia, Sudafrica, Senegal e Marocco; Laos, Vietnam e Cambogia. Ma non mancano destinazioni fino a oggi meno considerate, come Armenia, Kirghizistan, Swaziland, Ruanda, Borneo o Mongolia. Anche i tipici luoghi di vacanza vengono debitamente riscoperti in ottica responsabile: dalle Maldive alla Repubblica Dominicana, da Cuba a Zanzibar, dalla Thailandia alla Malesia. E non mancano proposte curiose, come ad esempio i viaggi per “aspiranti pagliacci” e giocolieri di strada.

Nell’ultima parte si affrontano problematiche ancora aperte: greenwashing (o responsible washing) e marketing del settore; il rispetto delle normative da un lato e la cosiddetta “economia informale” dall’altro; il lavoro minorile e la presenza di boss locali che tendono ad accaparrarsi i proventi del turismo. Si spiegano il ruolo del mediatore culturale e i criteri di scelta del prezzo (trasparente) dei viaggi responsabili, inclusa la “quota di solidarietà”; si affronta il problema della “folclorizzazione” e si descrive l’importante ruolo degli immigrati nelle esperienze di turismo urbano.

Nello stesso capitolo, un argomento innovativo: nuovi approcci educativi e di formazione alla cultura del viaggio. Master universitari, corsi di laurea, interventi nelle scuole superiori, soprattutto in quelle turistiche, ma anche nelle scuole primarie e secondarie, fino a iniziative che coinvolgono i bambini degli asili. E’ in questa sede che, per la prima volta, si presenta un progetto pilota di educazione al viaggio dedicato ai più piccoli. Perché “si raccoglie ciò che si semina”.

Infine, consigli e approfondimenti per chi desidera lavorare nel mondo del turismo responsabile e per chi nel turismo già lavora, ma vuole “rinverdire” la propria attività. Il capitolo dei “perché” si conclude con un punto di domanda: “Esistono i viaggiatori indipendenti e responsabili?”

Tra le conclusioni, una ricca appendice che racconta la storia del turismo responsabile in Italia, la nascita dell’AITR e i suoi primi dodici anni di attività fino agli sviluppi più recenti e alle prospettive future. Infine, organi e struttura di AITR, l’elenco di tutti i soci e le più importanti Carte, Dichiarazioni e documenti di turismo responsabile.

Turismo responsabile: cos’è, come si fa
Per essere e rimanere un punto di riferimento aggiornato nel panorama del turismo responsabile e più in generale della stampa turistica, il manuale continuerà a vivere anche online, nel sito www.aitr.org.

Abstract

55: i soci dell’Aitr che hanno contribuito alla creazione del manuale, mettendo a disposizione materiale ed esperienza;

30: i box di approfondimento

20: le associazioni citate che offrono itinerari in Italia

oltre 50: le destinazioni nel resto del mondo

256 le pagine del libro, scritto a 4 mani: quelle del presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile Maurizio Davolio e della giornalista di viaggio e formatrice in turismo responsabile Chiara Meriani.

Questi i numeri del primo manuale di turismo responsabile, edito da Touring Editore.

Formato tascabile: 10,5×14,3 cm

Costo: € 9


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