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Turn on the Bright Lights

Creato il 31 agosto 2014 da Tereeffe @tereeffe

Brillanti i sorrisi degli iraniani, ma non di certo quelli degli azzurri.
L’esordio dell’Italvolley ai mondiali in Polonia non è di certo dei migliori: la band di Berruto sale in campo alle 13, ma si mostra visibilmente tesa e scoordinata fin dal primo minuto.
Il coach torinese manda in campo: Kovar e Parodi in banda, Travica alla regia, Birarelli e Buti al centro, Zaytsev opposto e Rossini libero.
Una formazione che ha fatto davvero sognare per la World League, nonostante quel terzo posto e quella medaglia di bronzo di cui nessuno ne può più.
Per questa voglia di riscatto e quest’ansia da mondiale, la prima partita contro l’Iran, una squadra sempre più in crescita (grazie anche a un certo Velasco che, nel giro di due anni, ha fatto tremare gli avversari), per l’Italvolley maschile non va proprio.

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Gli errori in ricezione sono davvero troppi, prima da parte di Jiri Kovar, poi da parte del suo compagno di squadra nella Lube, Simone Parodi; alcune alzate di Travica sono incerte, troppo filo-rete e, a volte, indirizzate male, anche se quel tocco da “cameriere” (3 su 3) che inganna il muro e una buona posizione in difesa lo fanno sembrare uno tra i meno peggio; Rossini si muove e,a volte, prende anche l’impossibile; i centrali si riprendono, cadono, si riprendono di nuovo e, alla fine, cadono nuovamente in letargo.
È l’Italia che nessuno vorrebbe vedere, ovvero quella agitata, nervosissima, quella che sbaglia le pallette più semplici: niente è semplice ad un mondiale, anche i migliori sbagliano e l’Iran alla fine gioca con più testa, coordinazione e a sangue freddo (anche se molti errori li commettono pure loro).
La nostra ricezione, questo pomeriggio, non funziona; i nostri centraloni passano poco e fanno passare molto (in generale, ma certi punti che fanno pensare a “cari tifosi, noi siamo meglio di così: guardate un po’ che muro tiro fuori ora!”, ci sono e si spera di vederli martedì sera contro la Francia).
È un’ Italvolley che non deve dimenticare questa partita: la rabbia per non aver dato tutto ci sta alla grande e ai nostri azzurri serve tanto per ricaricarsi e ripartire, anche se, al posto di facce arrabbiatissime, sguardi sconsolati e poca motivazione, servono più sicurezza, tanti sorrisi (sono pure belli quelli degli azzurri), un braccino bello carico e due palle così.
Poi, oh, mal che vada ci sono Giani in panchina e Lucchetta a fare il commentatore per la Rai (leggermente logorroico, ma affascinante: tira fuori pure la cavalleria, oltre a discorsi lunghissimi ma sensati).

Italia – Iran 1-3 (16-25; 25-23; 21-25; 22-25)

La prossima partita è contro la Francia, martedì 2 settembre alle 20.15.



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