Magazine Cultura
L'altro giorno, chiudendo gli occhi, ho immaginato che tutti i lavoratori della terra si fermassero di botto e smettessero di lavorare.
All'improvviso ho visto, con la mente, questi uomini e donne, a centinaia di migliaia, che lasciassero cadere pacchi, zappe, monete, qalunque cosa, lasciando le braccia a penzoloni. Come illuminati dallo Spirito Santo. Così, senza parole.
L'operaio che alza lo sguardo oltre il macchinario. La commessa che lascia cadere i vestiti per la cliente. Il cameriere che rovescia il vassoio. I camionisti che si fermano in autostrada. La polizia che si toglie la divisa ed i colletti bianchi che spengono il computer.
Tutti fissi a guardare oltre. Realizzando il tempo che gli resta. Troppo sprecato per non godersi una bellissima giornata di sole oppure il rumore rilassante della pioggia.
Capendo tutti che nessuno ci obbliga a fare quello che stiamo facendo e che la vita non è un lavoro o fare i soldi.
Li vidi tutti uscire e abbandonare la loro postazione, i magazzini e le officine con il sorriso in faccia di chi ha capito. Riversandosi in strada, come formiche, trovando quello che hanno sempre voluto. Liberi finalmente dalle costrizioni autoimposte. Dagli orologi e dai fusi orari. Dai debiti e dagli obblighi.
Poi ho riaperto gli occhi e sono tornato alla realtà.