2011: Tutta colpa della musica di Ricky Tognazzi
uscita italia: 9 settembre 2011
Peccato. Il film delle occasioni mancate.
Poteva essere un pungente e arguto quadro di provincia, ma non lo è (abbiamo tutt’al più un bozzetto). Poteva essere un divertente affresco di tipologie umane, ma non lo è (quasi nessun personaggio è ben delineato e approfondito, e gli stereotipi non mancano). Poteva essere una delicata storia d’amore, ma non lo è (non suscita interesse né commozione). Poteva essere un tenero e garbato ritratto della terza età pronta a continuare a vivere, ma non lo è (troppa superficialità nella descrizione).
Un film scialbo e inconsistente, dalla sceneggiatura particolarmente piatta senza guizzi e senza brio (“le soluzioni narrative, tutte scontate e ai limiti del banale” scrive giustamente Francesca Fiorentino), con gag trite e del tutto inutili, con scene superflue e chiaramente riempitive. Si aggiunga un ritmo particolarmente lento che rischia più volte di generare noia.
Lascia a desiderare il cast. Attori notoriamente bravi ma che qui sembrano essere privi di qualsiasi guida: l’impressione è che sia stato chiesto loro di limitarsi a rifare se stessi.
Sembra incredibile che il film sia di un autore a cui va il merito di aver realizzato più di un film interessante (da Piccoli equivoci del 1989 a Canone inverso del 2000). Crisi personale o ennesimo sintomo della mancanza di idee dell’attuale cinema italiano?
Perplessità da parte della critica: “Senza trovare una forma originale, il cinema di Tognazzi sorprende poco e rassicura troppo, Tutta colpa della musica ha l’indubbio merito di mettere in scena un coro di uomini e donne che non si piangono addosso e si danno da fare” (MyMovies), “…il film di Tognazzi perde quasi subito l’appeal comico per assumere i toni di una divagazione, un tantino moraleggiante, sui classici stravizi degli scapestrati ex ragazzi di un tempo e sulle malinconie della ‘nuova’ vecchiaia” (Movieplayer), “La storia è lineare e non riserva grandi sorprese o colpi di scena, bravissimi gli interpreti, forse un po’ troppo uguali ai personaggi che hanno sempre interpretato” (FilmUp).
premi e riconoscimenti