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Tutta colpa di un libro di Shelly King: si può imparare ad essere felici anche nel cuore di una libreria

Creato il 14 maggio 2015 da Alessiamocci

In un periodo in cui sono molti i libri a “parlare di libri” – “La misura della felicità” di Gabrielle Zevin; “Una piccola libreria a Parigi” di Nina George; “Lo strano caso dell’apprendista libraia” di Deborah Meyler, tanto per citarne alcuni – leggere una storia ambientata in una libreria potrebbe apparire come una scelta infelice. Soprattutto limitativa, dal punto di vista dell’originalità. Ma così non è.

“Tutta colpa di un libro”, il romanzo d’esordio di Shelly King, opera che in America ha avuto un successo strepitoso, è uscito in Italia nel marzo 2015, pubblicato dalla casa editrice Garzanti nella collana Narratori Moderni. L’autrice è nata e cresciuta in South Carolina e, una volta trasferitasi in California, ha lavorato per anni nella Silicon Valley, dove il romanzo è ambientato.

Ama i libri e adora scovare edizioni nelle piccola libreria di Mountain View, dove ogni mattina entra prima di recarsi in ufficio. Qui ha visto una splendida edizione de “L’amante di Lady Chatterley” di Lawrence, ma non è riuscita ad acquistarla, poiché era tardi e doveva andare al lavoro. Quando è ritornata, il libro non c’era più. Scomparso, probabilmente già acquistato da altri. Ma è nata l’ispirazione per scrivere questa storia.

Negli ultimi anni “Tutta colpa di un libro” è stato uno dei romanzi più contesi fra gli editori di tutto il mondo. E ha conquistato anche i librai indipendenti americani.  Il messaggio di base è che la felicità si celi nei luoghi più inaspettati, perché i libri hanno il potere non solo di far sognare, ma anche di far trovare l’amore.

Protagonista della storia è la trentaquattrenne Maggie, disoccupata e con un conto in banca decisamente in rosso, che ama rifugiarsi nella piccola libreria di libri usati Dragonfly, di proprietà del sessantenne Hugo. I due, insieme al giovane commesso Jason, che non nutre per lei troppa simpatia, passano le loro giornate sprofondati in poltrone lise, sistemate in vetrina: unico spazio disponibile di un negozio disordinato e oberato dai libri. Ciascuno col naso nel romanzo di suo gusto. Maggie ama le storie d’avventura, dove gli eroi e le eroine si dicono “ti amo”, espressione magica che invece lei non ha mai avuto il coraggio di dire a nessuno. I rapporti a due del suo passato si sono rivelati sempre deludenti, e Maggie preferisce sognarle le storie d’amore, anziché viverle.

Ma un giorno, Hugo le regala un libro che cambierà la sua vita. Un’edizione logora e ingiallita dal tempo dell’Amante di Lady Chatterley, che le serve per partecipare ad un gruppo di lettura. Sui margini di quelle pagine, Maggie scorge una corrispondenza reale, fra un uomo e una donna, che si trasforma in una storia d’amore. Henry e Catherine, questi i loro nomi, non si conoscono. Si sono sempre e solo scritti per mezzo di quel libro, e nel loro ultimo messaggio si sono dati un appuntamento. I due diventano l’ossessione di Maggie, che intende saperne di più. Chi sono realmente? Hanno avuto il coraggio di incontrarsi e di guardarsi negli occhi? Estasiata dal fatto che quelle parole lette nei libri si possano dire veramente, la donna rivede la sua vita sotto una nuova luce. Incontrerà anche l’amore, ma equivoci e delusioni sono all’ordine del giorno.

La Dragonfly è in pericolo, poiché quasi di fronte, all’angolo della strada, hanno aperto una nuova libreria, facente parte di una grande catena, i cui libri sono intonsi ed invitanti. Maggie quindi si trasforma in un’imprenditrice e cerca di salvare le sorti della piccola libreria, utilizzando proprio la storia di Henry e Catherine per attirare i clienti. Ma a rendere pubblici fatti privati, c’è sempre da rimetterci, e quel libro cambierà la sorte di molte persone. In primis, la sua.

“Tutta colpa di un libro” è il classico esempio di opera accattivante e leggera. Si legge con piacere. L’inizio è più interessante, rispetto ad una fine possibilista, che forse lascia un po’ di amaro in bocca. Ogni tanto si avverte qualche imprecisione linguistica, quale problema di traduzione o refuso di stampa.

Il punto di forza della narratrice è che ci ha descritto la sua protagonista, Maggie, senza parlare tanto delle sue elucubrazioni mentali. Evitando di volerla giustificare perché agisce in un determinato modo, anziché in un altro. Se così non fosse, sarebbero uscite delle incoerenze e forse avrebbe anche rischiato di rendercela antipatica. Invece, Maggie è un personaggio positivo, proprio perché la sua attenzione è proiettata sugli altri, e non è concentrata su se stessa. In sintesi, il personaggio Maggie esce alla luce, in relazione al suo modo di rapportarsi agli altri personaggi e alla considerazione che ha per loro. Non fa inutili melodrammi, ma appare come una donna pratica, volta verso il futuro.

Forse il periodo per ambientare un romanzo in una libreria non è proprio dei più felici, ma per la carica umana dei personaggi e per alcuni spunti della storia, “Tutta colpa di un libro” ha il suo fascino. Se poi non avete mai letto gli altri libri – quelli che ho citato all’inizio -, ve lo consiglio senza ombra di dubbio.

Written by Cristina Biolcati

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