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Tutta l’Europa è sotto cyber-attacco

Da Pinobruno

    Tutta l’Europa oggi è sotto attacco cibernetico di tipo DDoS (Distributed Denial of Service). Per fortuna si tratta soltanto di un’esercitazione, per testare la capacità di difesa e reazione di banche, imprese di telecomunicazioni, fornitori di servizi internet, amministrazioni nazionali e locali. Per laprima seconda volta, la Commissione Europea si confronta con uno scenario sempre più credibile e attuale e mette in campo la sua agenzia di sicurezza per le reti informatiche, European Network and Information Security Agency (ENISA). 

     

    Tutta l’Europa è sotto cyber-attacco

     

    Per tutto il giorno i quattrocento trecento esperti dell’ENISA dovranno respingere circa milleduecento attacchi DDoS tesi a saturare, e dunque neutralizzare, le capacità dei sistemi informatici di aziende ed enti strategici. L’offensiva   viene portata avanti inondando di richieste contemporanee, da  una rete di computer indipendenti ma collegati tra loro (botnet), i server (web, FTP, di posta elettronica, eccetera) individuati come obiettivo.

    Esercitazione indispensabile, dice la Commissaria europea all’agenda digitale Neelie Kroes, visto ”l’aumento della portata e della sofisticazione dei cyber-attacchi”. Nel 2011 sono aumentati del 36 per cento, mentre tra il 2007 e il 2010 le imprese che hanno notificato incidenti con impatto finanziario sono quadruplicate (dal 5 al 20 per cento). I risultati della simulazione dovrebbero essere resi noti entro la fine dell’anno, anche se certamente ci sarà riserbo sui dettagli.

     

    Tutta l’Europa è sotto cyber-attacco

    Schema di un attacco DDoS

    Va detto che gli attacchi DoS e DDoS sono stati per un lungo periodo prerogativa degli hacker  o white hat, cioè i pirati “buoni”, che prendevano di mira le multinazionali e i siti di enti e imprese pubbliche e private dal comportamento etico molto discutibile.

    Negli ultimi anni alle (giuste, in molti casi) offensive dei white hat  si sono aggiunti criminali, terroristi e stati canaglia, che nulla hanno a che fare con la filosofia hacker raccontata magistralmente dal prof Giovanni Ziccardi nel suo libro Hacker, edito da Marsilio.

    Black hatcracker, terroristi e delinquenti sono il lato oscuro della rete, dal quale difendersi è giusto e legittimo.

     


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