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Tutta la Fifa del mondo – E poi finalmente Ibra

Creato il 04 settembre 2012 da Vivalafifa @WlaFifa

Dal nostro inviato a Glasgow Rangers – Uno dei film che maggiormente ha segnato la mia adolescenza, prima che diventassi un cinofilo (si dice cosi’, no?) convinto e iniziassi quindi ad amare ” La corazzata Potemkin”, e’ stato sicuramente “Braveheart”. Ah che belle quelle cornamuse. Che romantica quella pioggia battente. Che virilita’ Mel Gibson che uccide 800 inglesi da solo. Che figa Sophie Marceau. Nell’estate del 1995 rividi quel film 28 volte al cinema all’aperto di Igea Marina. Tra l’altro senza mai pagare, visto che i balconi del secondo piano dell’hotel Niagara (dove aveva una camera una mia amica piena di brufoli) davano direttamente sulla platea. Le poltrone erano perennemente vuoti, i balconi pieni. La mia amica era piena di brufoli ma tutti erano carini con lei, nella speranza di essere invitati sul suo balcone.

Insomma, la Scozia mi e’ sempre stata un po’ nel cuore. Immaginate quindi la mia gioia quando l’illuminato direttore Alessandro Oliva mi chiama nel cuore della notte e mi fa: “Abbiamo un accredito per una partita del campionato scozzese”. Ah, che bello, penso subito. E’ vero che i Rangers sono stati retrocessi in quarta serie ma un bel giretto a vedere il Celtic me lo faccio volentieri. Se non altro per gufare, dato che il Celtic non mi e’ mai andato giu’ da quando ho appreso con disgusto da un almanacco sportivo che nel 1967 ha battuto l’Inter in una finale di Coppa dei Campioni. Cosi’ mi attrezzo per la trasferta. Con me porto una borsa di tela con dentro un paio di kilt, 28 calzini scozzesi, due cornamuse, un cappellino verde da alpino riadattato con tanto di penna, tre tovaglie a quadri e 129 ombrelli.

Si dice che le scozzesi non siano belle. E’ un eufemismo. Le scozzesi sono orrende. Cosi’ nulla distoglie la mia attenzione dal lavoro. Ma quando arrivo in Scozia scopro con orrore che la mia destinazione non e’ Glasgow, bensi’ Saint Johnstone, dove dovro’ assistere alla partita Saint Johnstone-Dundee United. Chiamo il direttore per porgergli le mie rimostranze ma lui mi assicura: “Vai tranquillo, e’ una partita di cartello”. Il direttore aveva ragione, in effetti allo stadio di Saint Johnstone c’e’ la piacevole tradizione di accogliere i giornalisti stranieri (da queste parti se ne vede uno ogni 627 anni) con un fitto lancio di cartelloni pubblicitari. Cosi’, tanto per far capire che agli scozzesi gli stranieri e gli invasori non vanno a genio. Come dissi il grande Willy: “Gli scozzesi sono gente pacifica. Corre odio solo tra gli inglesi e gli scozzesi, i gallesi e gli scozzesi, gli irlandesi e gli scozzesi, gli scozzesi e gli altri scozzesi”. La partita e’ oscena e finisce, ovviamente 0 a 0, anche se la federcalcio di qui pare che registri i risultati a seconda dei dispersi e degli annegati sotto la pioggia che qui ha la cadenza di 139 metri all’ora. Tanto che Saint Jonhstone si e’ meritata il titolo di lago naturale. I padroni di casa restano ultimi in classifica, il Dundee continua il suo campionato da meta’ graduatoria. In mezzo al guado, tanto per restare in tema. Torno in Italia molto molto bagnato. Mel Gibson sei una cagata pazzesca. E il cinema di Igea Marina l’hanno anche chiuso.

Lorenzo Lamperti

@LorenzoLamperti

 

Dal nostro inviato a Lille – “Milk il Lille che invogl”: pensavo di titolare così il pezzo del match tra Lille e Psg. Peccato che tra le fila dei padroni di casa non giochi nessun Milk. Sarebbe stato carino. E peccato per il Lille che nel Psg giochi Ibrahimovic, che con una doppietta ha regalato la prima vittoria in campionato alla squadra di Ancelotti. Poveraccio, il tecnico italiano: dopo che lo sceicco Al-Thani aveva speso 680 miliardi di euro per comprare mezza Europa, l’allenatore se l’era vista brutta dopo i primi due pareggi e in conferenza stampa era stato pure visto tergersi il sudore con un battuto di lardo. Lo sceicco lo aveva però rincuorato: “Vinci o ti chiudo l’armadietto con i kit-kat”, “Se perdiamo dichiaro guerra a Israele”, “Ibra fa schifo”.

Così, mentre il Lamperti se n’è andato in Scozia per la prestigiosissima Scottish Premier League, in mezzo a uno stuolo di tifosi locali ubriachi lerci che ingaggiano gare di rutti su più tonalità, io mi guardo la partita in un albergo a quattro stelle di Lille accompagnato da quattro maggioratissime addette stampa del Psg, tra cui la nota intellettuale parigina Susy Capezzolo. La partita è dominata da Ibra, che punzecchiato dalla stampa francese (“Era meglio Aglietti”, titolava l’altro giorno L’Equipe), si è sfogato ma con pacatezza. Dopo il primo gol è andato a esultare sotto la curva del Lille. Dopo il secondo, sotto la curva dell’Olympique Marsiglia. Oltre le due reti, ha sfornato 23 assist, battuto 12 calci d’angolo di cui 2 con le natiche e uno con un rutto, offerto una grigliata nell’intervallo, fatto da testimone di nozze nel secondo tempo a un suo amico a Malmoe e infine ha telefonato a una giornalista di Sky per chiederle “Cazzo guardi?!”.

A fine gara, Ancelotti era più tranquillo e per festeggiare se n’è andato nel noto e raffinato locale parigino ‘Da Tano ‘o Puorcu’. Voci di corridoio affermano che a fine serata, per dessert, il tecnico si sia fatto iniettare una flebo di soppressata. Nel frattempo, preso da furore agonistico, Ibra era ancora negli spogliatoi dello stadio che tirava calci contro lo scaldabagno. E’ fuggito ed è stato fermato due ore dopo al porto di Montecarlo, dove stava tentando di attraccare al molo credendosi un due alberi.

Alessandro Oliva

@aleoliva_84


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