Anno: 2014
Distribuzione: 20th Century Fox
Durata: 110′
Genere: Commedia
Nazionalità: USA
Regia: Nick Cassavetes
Data di uscita: 19 Giugno 2014
Grande successo negli Stati Uniti, Tutte contro lui sbarca in Italia, con un cast d’eccezione (Cameron Diaz, Leslie Mann, Kate Upton).
La storia vede intrecciarsi i destini di tre donne vittime dell’infedeltà e delle menzogne di Marc (Nikolaj Coster-Waldau), businessman affascinante e donnaiolo. Le tre protagoniste finiscono per incontrarsi e vendicarsi sul loro seduttore, e questo è lo spunto che dà il via ad una serie infinita di gag.
Tutto comincia da una disavventura ordinaria: Carly (Cameron Diaz) scopre per caso che Marc, il suo nuovo partner, è in realtà già sposato. Carly, sotto shock, decide di incontrare Kate, sua moglie, e le due donne fanno subito amicizia, unite dalla stessa sventura. Ma non è finita qui: c’è una terza donna, Amber, che viene coinvolta in questa sorta di cospirazione segreta. Le tre convengono nell’affermare che la vendetta è l’unica possibile soluzione: non è possibile ferire nei suoi sentimenti un uomo che non ne ha. Con uno spiccato pragmatismo, quindi, le tre si mettono in testa di rovinare Marc, svuotandogli il suo conto in banca.
È un umorismo escatologico, tipico di Ben Stiller o dei Farrelly, che gioca tutto sulla distruzione comica del mito del Dongiovanni. Sin dai primi minuti, l’intrigo è rapidamente svelato e i personaggi ben definiti, sia nella loro veste caricaturale, necessaria per il buon funzionamento della commedia, sia nella loro sensibilità (una forte e intelligente, una fragile e esuberante, una festaiola e menefreghista). Le gag, di qualità alternante, passano da un humour talvolta grossolano a trovate di una certa finezza. Siamo nella commedia pura, che tale è e tale vuole essere, energica, debordante, spensierata.
Non mancano, tuttavia, momenti di stanca, episodi in cui il regista Nick Cassavetes, figlio d’arte, si affida troppo al cliché, e a far precipitare le cose concorre sicuramente un finale narrativo scontato e semplicista. Cassavetes resta in superficie ostinatamente, affidandosi ad un intrigo che nulla toglie e nulla aggiunge agli stereotipi del genere, e che da buon prodotto dei nostri tempi si nutre di citazioni (palese quella a Mission Impossible) e di situazioni già elaborate altrove (Billy Wilder in primis).
In definitiva, Tutte contro lui è una commedia da vedere per distrarsi, per liberare la testa, che nulla osa e nulla pretende. Certo, dall’autore di John Q e Le pagine della nostra vita era lecito, forse, aspettarsi qualcosa di più.
Raffaele Pavoni