Dacia Maraini, voce narrante del documentario "Donne, Madonne, Sante e Medichesse" di Giustina Laurenzi
«Non volevamo che la Festa della Donna passasse inosservata». Va dritta al cuore dell’argomento Gabriella Rescigno, referente del Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana, che festeggia l’8 marzo con un’apertura straordinaria, dalle 9.00 alle 13.00 e poi dalle 15.00 alle 18.00. La risposta è stata molto positiva, soprattutto con l’afflusso di scolaresche.
Nel corso della giornata è stato proiettato il documentario di Giustina Laurenzi Donne, Madonne, Sante e Medichesse. La voce narrante della scrittrice Dacia Maraini guida lo spettatore attraverso un percorso successivo sul volto femminile di Salerno in cui storia e leggenda si intrecciano, dalla medica Trotula alla fanciulla innamorata che volle sacrificare la sua vita per salvare il povero Enrico nel racconto di Hartmann von Aue, dalla principessa Sichelgaita alla caccia alle streghe.
«La nostra idea è quello di riflettere sulla donna partendo dal passato,» osserva ancora la dott.ssa Rescigno. «Certo, per segnalare discriminazioni ed errori, ma anche per mettere in evidenza ciò che di buono ha prodotto. Per esempio, il fatto che l’idea di un medico donna fosse più naturale nel Medioevo che non nell’Ottocento.
L’atmosfera al Museo Virtuale è quella di “lavori in corso”: ci si prepara alla “Settimana della Cultura”, che coinvolgerà tutti i musei italiani dal 14 al 22 marzo. Questo museo in particolare darà la possibilità ai ragazzi degli istituti superiori Alfano I e Regina Margherita di effettuare un “mini-stage”, dal 16 al 20 marzo, trasformandosi in guide e accogliendo i turisti stranieri in 4 lingue.
Quello che la dott.ssa Rescigno tiene a sottolineare sono gli enormi sacrifici che il museo deve affrontare per tirare avanti. «Il problema più grosso è che manchiamo di personale. Se non fosse per il custode Giovanni Amatuccio, che rimane inchiodato nel museo dalla mattina alla sera, non so come faremo a tenere aperto il museo. Per fortuna siamo premiati da un’affluenza notevole, tant’è vero che siamo anche candidati a Milano per il Premio Italia Medievale.»
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