Un team guidato dalla Nasa ha iniziato a produrre mappe sull’altezza delle foreste del pianeta, così da “stimare la biomassa che custodiscono e quindi la quantità di carbonio che emettono – dice Marc Simard del Jet Propulsion Laboratory della Nasa , insieme a cui lavorano il Wood Hole Research Center e l’Università del Maryland – La nostra mappa può essere utilizzata per migliorare il monitoraggio globale del carbonio”.
La mappa in 3d, raccolta di dati da diversi satelliti, è visitabile su http://lidarradar.jpl.nasa.gov.
Tesoro di biodiversità, la sopravvivenza delle foreste primarie dovrebbe diventare priorità per le grandi organizzazioni internazionali, la Fao, l’Onu, la Banca mondiale. Dovrebbe, e le nuove tecnologie aiutano.
Ma a dare una spallata al mutamento del clima e alla sopraffazione dei popoli indigeni non saranno che la coscienza diffusa e le mobilitazioni individuali e di massa, locali e internazionali. Natura contro profitto, linfa verde contro dollari.
Ricordandoci che ognuno può fare la differenza in questa lotta impari.