In occasione della presentazione della nuova Guida MICHELIN Italia 2015 – avvenuta martedì 4 Novembre 2014 presso l’Hotel Principe di Savoia di Milano - sono stati svelati i nomi dei nuovi ristoranti stellati presenti nella guida.
Con circa 60 novità tra i ristoranti di qualità, l’Italia si conferma la seconda selezione più ricca al mondo.
Sono 2 i nuovi ristoranti n, 27 le new entry m e 30 i nuovi Bib Gourmand.
Siamo felici di festeggiare oggi 60 anni di eccellenza di cucina italiana che da sempre travalica i confini nazionali! Così Michael Ellis, Direttore Internazionale delle Guide Michelin, apre la presentazione della 60a edizione della Guida Michelin Italia.
Questa edizione, oltre a celebrare i 60 anno della famosa guida, presenta due significative novità: le n che incoronano i ristoranti Il Piccolo Principe di Viareggio (LU) e Tavernia Estia di Brusciano (NA), entrambi guidati da chef campani.
Come in una sinfonia ben orchestrata, il trentaquattrenne chef Giuseppe Mancino, del Piccolo Principe, fa coesistere nei suoi piatti creatività, raffinatezza, tecnica e ottime presentazioni.
La Taverna Estia è il vero laboratorio del trentunenne chef Francesco, che, con papà Armando, reinventa con grande capacità e finezza elementi della sua terra. Da la Guida Michelin Italia 2015.
Tra le 27 nuove m spiccano per singolarità:
Le tre lune di Calenzano (FI): qui, dopo essere andati in giro per il mondo ad “assorbire” il mestiere in grandi scuole, tre giovani amici toscani si sono ritrovati per realizzare insieme una grande cucina con prodotti di stagione e spunti francesi.
La Macelleria Damini di Arzignano (VI): guadagna la stella il ristorante all’interno di questa macelleria storica, appartenente alla quarta generazione di una famiglia di macellai per passione e competenza.
Il ristorante giapponese IYO di Milano: i classici giapponesi vivono qui in un mondo fluttuante (dal giapponese ukIYO), in cui entrano interpretazioni fusion, creative e occidentalizzate, con un gran finale di dolci europei e frutti asiatici.
L’Imbuto di Lucca: un ristorante nel Museo d’Arte Contemporanea, che ne traduce lo spirito nei piatti. La cucina dello chef Cristiano Tomei, ben radicata nelle tradizioni famigliari, è così creativa e fantasiosa da diventare un vero viaggio di sorprese per i visitatori del museo che non vorranno perdere una sosta qui.
Numeri: novità e curiosità
Sono circa 370 le novità contenute nella 60a edizione della guida Michelin Italia, che propone ai suoi lettori oltre 6.500 esercizi distribuiti su più di 2.000 comuni.
All’alba del 2015 sono sempre più numerosi i giovani chef talentuosi che presentano cucine stimolanti, creative e ricche di contenuti. L’innovazione e la fusione con i sapori orientali rivelano una continua evoluzione del gusto. Potremmo attribuire la tendenza alla globalizzazione, forse. Ma quello che fa la differenza in Italia è che il cambiamento si armonizza perfettamente con gli “ingredienti” di base della nostra cucina, da sessant’anni e oltre: convivialità, attaccamento alla terra, qualità della materia prima, tradizioni famigliari. In una parola: passione.
Sergio Lovrinovich, Caporedattore Guida Michelin Italia
Crescono i ristoranti che offrono un pasto semplice a meno di 25 € : sono 1.330 e rappresentano il 50% della selezione.
Sono 296 i Bib Gourmand, 30 le novità.
Il simbolo indica gli esercizi che propongono una cucina di qualità, a carattere tipicamente regionale, con un menu completo a meno di 30 € (35 € nelle città capoluogo e nelle località turistiche importanti).
Il panorama stellato della Guida Michelin 2015 si configura così:
m 27 novità totale ristoranti 285
n 2 novità totale ristoranti 39
o totale ristoranti 8
Per un totale di 332 ristoranti stellati.
Anche in questa edizione spiccano molti giovani talenti, ai quali viene assegnata per la prima volta, o aggiunta, l’ambita stella. Tra le novità, infatti, 11 chef hanno un’età inferiore ai 35 anni.
La Lombardia conferma il suo primato per numero di stellati: 58 ristoranti (2o 6n 50m). Seguono il Piemonte, con 39 ristoranti (1o 5n 33m), e la Campania, con 35 ristoranti (6n 29m).
Le regioni più dinamiche, con 7 novità, sono la Toscana, quarta nella classifica generale con 30 stellati (1o 4n 25m), e la Campania, insieme alla Lombardia la regione con il più alto numero di due stelle.
Diversa è la situazione nella classifica per provincia. Roma balza al primo posto con 20 ristoranti stellati (1o 2n 17m), insieme a Napoli, che detiene il record di due stelle (6n 14m). Scivola dalla prima alla terza posizione Bolzano, con 19 ristoranti (3n 16m).
Le regioni con più ristoranti Bib Gourmand sono:
Veneto 37 = (1 novità), Emilia Romagna 34 = (5 novità), Lombardia 31 = (2 novità), Piemonte 30 = (4 novità).
La guida di chi viaggia: gli alberghi
La Guida Michelin Italia 2015 offre una selezione dei maggiori alberghi per ogni fascia di prezzo, in grado di soddisfare le esigenze di ognuno.
Sono 3.856 gli alberghi, suddivisi in 6 categorie di confort:
37 l ..l Gran lusso e tradizione
242 k ..k Gran confort
1.088j .. j Molto confortevole
1.397i .. i Di buon confort
652 h .. h Abbastanza confortevole
440 I ..I Forme alternative di ospitalità (agriturismi, B&B, residenze d’epoca)
Attenzione: questi sono simboli Michelin e non corrispondono alle stelle attribuite in base alle leggi vigenti.
La Guida MICHELIN continua da sessanta anni la sua ricerca dell’eccellenza nella ristorazione e negli hotel, ed è così diventata negli anni il testimone dell’evoluzione delle richieste dei clienti e, quindi, della società.
I rigorosi criteri di selezione, applicati in modo omogeneo in 24 Paesi, rendono la Guida Michelin un riferimento nel campo della ristorazione. Gli ispettori Michelin operano in modo anonimo seguendo una consolidata metodologia in tutto il mondo e pagano il conto al ristorante, valutando esclusivamente la qualità della cucina in base a cinque criteri definiti da Michelin: qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel tempo e nel menu. Questi criteri sono rispettati dagli ispettori Michelin in Italia, come in Giappone o in Cina e negli Stati Uniti. Ne consegue che la qualità di un ristorante tre stelle è la stessa a Firenze e a New York, così come dev’essere equiparabile la qualità di un ristorante una stella a Napoli e a Londra.