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tutte le strade portano a roma (part III)

Creato il 05 settembre 2010 da Pesa

Riprende oggi la scrittura di questo piccolo capolavoro che prende il nome di TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA (se andate sul link e non avete letto le parti precedenti, verrete mandati direttamente alla prima, così potrete seguire senza alcun problema le mirabolanti avventure che stanno affascinando mezza Europa). Vi ho abbandonato con l'arrivo nella Capitale.
TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMARacconto dell'odissea che portò Pesa e Frederich al concerto del 1° Maggio 2006
PARTE III
Arrivati alla stazione Roma-Termini intorno alle 13.45 eravamo un pò spaesati: non sapevamo dove andare, non conoscevamo minimamente la città, non avevamo cibo, non avevamo acqua e i soldi erano contati. A questo punto fai quello che ogni persona nella nostra situazione avrebbe fatto, segui la folla. Dal treno proveniente da Civitavecchia scese una massa informe di sardi, riconoscibili dalla mai immancabile bandiera e soprattutto dal coro "È ARRIVATA LA SARDEGNA!", io e Fred ci siamo mischiati a questi esseri e percorrendo viali lunghissimi sotto un sole cocente (per essere il 1° Maggio c'era veramente molto caldo) arriviamo finalmente in piazza San Giovanni. Non vidi mai cosi tanta gente in vita mia. Claudio Bisio durante la serata dirà che gli spettatori presenti sono intorno ai 2milioni, secondo la questura poche centinaia. La camminata dalla stazione alla piazza è stato forse il momento più normale di tutto quanto il viaggio, non abbiamo incontrato nessun personaggio strano o quantomeno fuori dalla norma, non sembrava neanche vero. C'è da dire però che siamo partiti senza sapere minimamente chi dovesse suonare a quel concerto, infatti durante il viaggio ci sono arrivate voci "Caparezza", "Ligabue" ecc ecc, mah lo scopriremo solo vivendo ci siamo detti.
Dopo un momento di panico all'ingresso della piazza decidemmo che non potevamo rimanere così lontano per ancora tanto tempo, stavano suonando giovani gruppi sconosciuti (i Wogiagia giusto per citarne uno eh), il concerto stava per iniziare, dovevamo armarci di forza e coraggio e farci largo tra l'immensa folla! Per un buon movimento all'interno di 2milioni di persone decidemmo che la scelta migliore sarebbe stata quella di prefissarci dei punti. Le bandiere si rivelarono utilissime, infatti grazie ad esse stabilimmo i punti di ancoraggio per riprendere le forze. Così partì la nostra lotta, neanche Leonida si battè contro un esercito così vasto! E mentre noi ci spostavamo per quell'ammasso informe di persone ci arrivavano al naso odori di erbe lontane, di vomiti mirabolanti, di vino gettato in terra, insomma un casino totale. Fermati alla prima stazione (stavamo procedendo a mò di Via Crucis) le telecamere iniziano la diretta "EEEEEH" il pubblico urla ed esulta, tempo 10 minuti di diretta televisiva e mi arriva una telefonata al cellulare (astutamente lasciato acceso nonostante la batteria ormai stava per collassare su se stessa)Interlocutore «Ma sei a Roma per il concerto??»Pesa «Si si, perchè?»Interlocutore «No ti ho visto in televisione!».Ho subito per 3 volte la stessa telefonata.
Anche durante il concerto niente di particolare, grande musica, grandi balli, grandi scoperte musicali, insomma un casino immenso. Ora per fare il crepa crepa a qualcuno di voi elencherò in ordine alfabetico tutti gli artisti che si sono esibiti quell'anno: Enzo Avitabile, Bandabardò, Baustelle, Edoardo Bennato, Biogora, Alex Britti, Caparezza, Cappello a Cilindro, Enrico Capuano, Ascanio Celestini, Pino Daniele, Teresa De Sio, Max Gazzè & La Camer Migliore, Ladri di Carrozzelle, Luciano Ligabue, Marco Marzocca, Marlene Kuntz, Luca Medici, Modena City Ramblers, Negramaro, Nomadi, Roy Paci & Aretuska, Piero Pelù, Raiz, Riserva Moac, Andrea Rivera, Skin, Sud Sound System, Wogiagia.
Però stare per più di 8 ore chiusi la dentro era qualcosa di mortale, quindi ci siamo decisi ad uscire, ebbene si, abbandonare il nostro lussuosissimo posto a ridosso della transenna centrale, in cui la protezione civili dispensava acqua Ferrarelle gratuitamente in quantità industriali, e andare a cercare un pò di cibo. Uscire fu ancora più difficile, perchè ci imbattemmo in folli che cercavano fortissimamente di entrare, quindi ci furono anche alcuni momenti di tensione superati facilmente. Finalmente riuscimmo a mangiare un panino dal caddozzone! Non so come vengono chiamati a Roma, però il coefficiente di sporcizia era molto simile a quello sardo. Dopo pranzo (avvenuto intorno alle ore 16.30 mentre in sottofondo suonavano Sud Sound System) non era il massimo rientrare li dentro, quindi girammo un pò per i dintorni della piazza, in cerca principalmente di un bagno. E li trovammo. Una fila interminabile di cessi, uno più lurido e fetido dell'altro, in compenso però parlammo con un fumettista brasiliano che faceva dei disegni incredibili e li vendeva al pubblico davanti ai cessi. Una volta compiuti i nostri bisogni decidiamo di tornare dentro.
Nuova lotta spartana contro 2milioni di persone. Capitiamo casualmente sotto il palco da cui avvengono i collegamenti con rai3. E sopra di noi a 4 metri d'altezza stanno intervistando l'artista italiano clou del concerto: Luciano Ligabue. Io e Fred eravamo due ragazzini piccoli e scemi e come tutti quanti iniziammo con i cori per il Liga nazionale «OH CALLONI! OH PEZZ'E MERDA! SU CUNN'È MAMMA RUA BAGASSA!» (per i non sardi: è inutile che vi traduca tutto ciò, in italiano non rende). Eravamo veramente stupidi e idioti. Anche perchè poi durante la sua esibizione abbiamo saltato, cantato, ballato e pogato. Durante l'esibizione di Pelù mi giro sulla sinistra e noto un viso conosciuto. Colui che si sporge dalla transenne della protezione civile, che ascolta la musica (senza capire un cazzo dei testi) era proprio lui: ONG BAK! Le probabilità di ritrovarlo tra tutta quella gente penso fossero dello 0.00009% eppure ci siamo riusciti! Lui non si è accorto però di noi, le nostre urla si dispersero nel chiasso della folla e nelle note della musica. Il concerto andò avanti fino a tardi, ma noi ormai allo stremo delle forze decidemmo che era ora di andare a dormire.

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