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Tutte le terre che verranno

Creato il 21 ottobre 2015 da Sabrinamasiero
Rappresentazione artistica degli innumerevoli pianeti simili alla Terra che devono ancora nascere nel prossimo trilione di anni di vita dell’Universo. Crediti: NASA/ESA/G. Bacon (STScI)Rappresentazione artistica degli innumerevoli pianeti simili alla Terra che devono ancora nascere nel prossimo trilione di anni di vita dell’Universo. Crediti: NASA/ESA/G. Bacon (STScI)

Capire la posizione del nostro pianeta nell’Universo è da sempre uno dei quesiti più importanti ai quali si vorrebbe rispondere.
Pare che una risposta, sulla base di considerazioni teoriche, ci sia: la Terra è comparsa abbastanza presto nella storia dell’Universo e questo è un vantaggio da un punto di vista osservativo e di conoscenza del nostro Universo. Permette, infatti, di tracciare le nostre origini partendo dal Big Bang e passando attraverso la formazione delle galassie, la loro evoluzione nel corso del tempo, fino ad arrivare ad oggi. La radiazione cosmica di fondo nelle microonde è la prova che il Big Bang c’è stato e fra un trilione di anni sarà quasi cancellata a causa del fenomeno dell’espansione.

Una seconda considerazione che emerge, sempre sulla base teorica, è che maggior parte dei pianeti simili alla Terra, per dimensioni e posizione rispetto alla stella madre, devono ancora formarsi.

Quando la Terra si è formata, 4,6 miliardi di anni fa, esisteva solo l’otto percento dei pianeti potenzialmente abitabili che si formano nel corso della vita dell’Universo.

Dieci miliardi di anni fa l’Universo formava stelle a un ritmo maggiore rispetto a quello attuale, ma la quantità di idrogeno ed elio coinvolta nel processo era molto bassa. Oggi il tasso di formazione stellare è minore ma c’è talmente gas a disposizione che senza dubbio l’Universo continuerà a formare nuove stelle e pianeti per molto tempo.

Sulla base dei dati del Telescopio Spaziale Kepler i pianeti delle dimensioni della Terra nella zona di abitabilità della loro stella sono molto numerosi nella nostra Galassia: circa un miliardo. Se teniamo conto che vi sono circa 100 miliardi di galassie nell’universo visibile, allora questo numero è incredibilmente grande. Ma le civiltà future non potranno osservare il cielo che osserviamo noi oggi, perché le informazioni, a causa dell’espansione dell’universo, si saranno perdute.

Siamo fortunati a vivere in questo momento? Direi proprio di sì.


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