Siamo andati al mare prestissimo, alle otto e mezza eravamo già li e ho il forte sospetto che tu non avessi mai visto il mare così presto.
Abbiamo passeggiato mano nella mano, fermandoci ogni tanto per abbracciarci stretti. Aspiravo il tuo profumo a grandi boccate, come se fossi pronta ad andare in apnea, ed effettvamente è un pò come se lo fossi...
Siamo rientrati a casa e abbiamo fatto la doccia, scherzato, chiuso le valigie, pensato a cosa avresti potuto aver dimenticato e siamo andati a casa tua.
Abbiamo pranzato con la tua famiglia, in mezzo ai tuoi fratelli, ai tuoi genitori e a due nipotini che, mentre eravamo seduti sul divanetto, ci hanno scelti come loro trono momentaneo e si sono scambiati baci appiccicosi tra di loro e con noi.
Siamo risaliti in macchina e abbiamo chiaccherato di Milano, di cosa ti aspettava, di quella camicia che porterai li in lavanderia e del letto che ti aspetta. Di Corso Como e del fatto che sono dovuta salire io a Milano e trascinarti dentro il Duomo per fartelo vedere.
Della milanese più buona che hai trovato a Milano e di come adesso il mio regime alimentare fatto di cose sane e 'poco sapore', come dici tu, sarà sconvolto perchè cenerai tutti i giorni con filetto di cavallo e vino rosso.
Siamo arrivati e hai fatto il check in mentre io assaporavo quell'aria speciale che c'è negli aereoporti, fatta di aspettativa, fantasia e tremore di aerei che decollano per chissà dove.
Siamo usciti per l'ultimo quarto d'ora prima della tua partenza e lo abbiamo passato abbracciati ancora, col mio viso sul tuo petto e una vocina dentro me che mi diceva 'tu sei brava, tu non hai bisogno di piangere, è solo un mese, che vuoi che sia?' e io le ho dato ascolto, sono stata bravissima. Poi mi sono seduta in macchina dopo l'ultimo bacio, poi ce n'è stato un altro con lo sportello ancora aperto e poi un'altro ancora. Ho chiuso lo sportello e ti ho osservato dal vetro porco del polline di quella stupida pianta che abbiamo sotto casa. Eri li, che mi osservavi e ho pensato ragionevolmente che un mese non è nulla, poi si vedrà cosa succederà, che sarà un'esperienza molto formativa anche per me, che imparerò a vivere completamente sola, che stai andando li perchè sei il migliore, come ti ha detto il tuo capo, che il tempo volerà e che io ho tanto da fare, che mi mancherai terribilmente, che non sentirò il tuo respiro la notte, che non mi bacerai la mattina, che non mi prenderai in giro quando mi spaventerò durante un film, che non mi aiuterai quando sarò stanca o un pò giù, che non ci sarai per il nostro decimo anniversario...
E chissà come mi sembrava che i tuoi occhi fossero appannati, che anche tu stavi pensando tutte queste ragionevoli cose, così ragionevoli che ci siamo avvinghiati un'altra volta ancora...
...Y cada noche vendrá una estrella a hacerme compañía que te cuente como estoy y sepas lo que hay dime amor, amor, amor....estoy aquí, ¿no ves? Si no vuelves no habrá vida no sé lo que haré...